Con Per nessun motivo Marco Vichi  si allontana temporaneamente dal commissario Bordelli, e ci racconta una storia che sta a metà strada tra la commedia e il dramma. Prima situazione imbarazzante. Una moglie ha nascosto al marito una lettera che ha scovato il primo anno di matrimonio. Nella carte, una ex fidanzata dice di aver avuto un figlio da lui. Un terremoto invade la vita di Antonio, il marito, e lo scuote; è vissuto tanti anni in Toscana e non ha mai conosciuto la figlia. Abbandona di punto in bianco la sua vita e i suoi hobby e va a Parigi a capire e conoscere. Secondo equivoco: come un investigatore indentifica e si avvicina alla figlia ma rimane latitante, sembra attratto benchè vi siano venticinque anni di differenza. Antonio scopre poi che l’ex fidanzata è morta e tutto assume, quindi, degli strani connotati. L’attrazione, con il procedere della frequentazione si proietta verso altro.
Il romanzo procede per altri equivoci e sfumature ma è meglio lasciare al lettore intrufolarsi in questi meandri e gustarne la sapienza narrativa.
L’autore orchestra bene il tema del tempo e di un nobile passato, che si trasforma per effetto delle esperienze successive. Se Antonio l’avesse saputo prima cosa, sarebbe successo? L’amore senile è istinto paterno oppure un ultimo sussulto sensuale? Vichi scrive in maniera divertente e ne fornisce delle interpretazioni beffarde e interessanti. La trama si infittisce e si dipana. Vichi in questo caso fa affiorare ancora una volta la sua carica di scrittore di gialli e ci delizia ma anche diverte con sottile ironia.  Â
Per nessun motivo – Marco Vichi
Roberto Estavio
