Ho letto il racconto di Manzini contenuto nell’antologia natalizia della Sellerio, rimanendone piacevolmente colpita e il giorno dopo, per caso, sono capitata a una sua presentazione, divertendomi molto. Alla curiosità per il libro si è aggiunta la scoperta di una persona simpatica e ironica e l’acquisto immediato di “Pista Nera” è stata logica conseguenza. Pagina dopo pagina mi sono follemente innamorata di Rocco Schiavone, vice-questore romano, per punizione trapiantato con tanto di Clarks nelle nevi della Valle d’Aosta. Un personaggio che si potrebbe anche definire un bastardo di prima categoria, un antipatico che conquista per il sarcasmo e l’ironia. A volte rozzo e cinico, dai mezzi spicci e poco ortodossi, con parecchi lati bui, alcuni dei quali lo farebbero filare diritto a fare compagnia alle persone che arresta. Ma proprio in questi lati bui si celano anche la sua umanità e le sua debolezze. Il personaggio è vincente e la storia regge bene, nonostante in un paio di punti si lasci intuire qualcosa un po’ troppo presto. Il tutto è narrato con leggerezza e ironia, e queste sono le cose che io in assoluto adoro. Quando un libro si fa leggere con piacere, strappando non pochi sorrisi e lasciando la voglia di leggerne ancora, beh, direi che ha pienamente raggiunto lo scopo.
Pista nera
Cristina Aicardi
