Più fiori che opere di bene



Annalisa Strada
Più fiori che opere di bene
HarperCollins
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Più fiori che opere di bene. Le indagini di Clotilde Grossi, fioraia e apprendista detective
Un giallo divertente e leggero, che si legge in un soffio, adatto a coloro che non amano gli intrecci forti con feroci serial killer e sangue in proporzione: “Più fiori che opere di benevede protagonista una fioraia, Clotilde Grossi, che approfitta del suo gentile lavoro per intrufolarsi, per ficcare il naso nei segreti delle persone che hanno avuto a che fare con due morti. Attratta dai delitti come una mosca sul miele (e dalla sua infanzia, segnata dall’oscura morte dei genitori, l’ansia di risolverli non è più passata) ha un fiuto da segugio e grazie femminili perché proprio grazie a pettegolezzi, frasi sussurrate e chiacchiere qua e là riesce a scoprire indizi che perfino l’affascinante  e competente commissario Riccardo Leonardi, intrigante come il paracetamolo quando ti viene la febbre, non arriva a scoprire prima di lei. La sua curiosità di scoprire circostanze, moventi, cause ed effetti dei comportamenti umani ha illustri precedenti in Miss Marple e Jessica Fletcher.
Ditelo con i fiori si chiama il suo negozio, proprio come il titolo del giallo di Donald E. Westlake, suo scrittore preferito insieme a Georges Simenon, e da lì, a un passo dal centro di Bergamo, passa una serie di personaggi da commedia più che da dramma: una commessa, Mary, fidata e paziente; un fidanzato, impresario di pompe funebri che però ha il cognome Allegri; Gualberto, un pensionato romantico che compra ogni giorno un fiore per la tomba di sua moglie; un barista gentile con le orecchie pronte a cogliere ogni bisbiglio; un’architetta nevrotica e una giornalista curiosa; una vedova affranta, Isabella Della Vedova; un’amica libraria…. tante figure, soprattutto femminili ben delineate ed, è il caso di dirlo, cherchez la femme…

 

 

Tiziana Viganò

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