Queenpin



megan abbott
Queenpin
BD
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Dopo Morire un po’, Edizioni BD pubblica Queenpin, il nuovo libro di Megan Abbott. Vincitore del premio Edgar (i prestigiosi Edgar Allan Poe Awards assegnati dall’organizzazione Mistery Writers of America), questo romanzo ha consacrato la Abbott tra le più interessanti narratrici del genere crime, apprezzata dal pubblico e dai colleghi scrittori, primo tra tutti James Ellroy.

Ma Queenpin rivela anche qualcosa di più: ci dice che il noir è donna. Non solo perché è la signora Abbott  a scrivere questo libro, ma soprattutto perché abbiamo una voce narrante femminile che ci racconta la sua storia. Non riusciremo mai a scoprire il nome della protagonista, ma di lei conosceremo tutto il resto. Nell’America anni cinquanta una ragazza studia contabilità e comincia a praticare la professione all’interno di uno squallido locale sull’East Side, “uno dei tanti locali dalle sfacciate insegne luminose rosse e blu che i poliziotti facevano finta di non conoscere”. Non è questo quello che lei vuole: “io voglio di più… Io voglio di più”. E il suo “di più” arriva quando incontra Gloria Denton e “i suoi splendenti capelli ramati, le gambe accavallate a sfiorare il predellino degli alti sgabelli nelle sale da gioco”.

La nostra protagonista molla tutto per seguirla e iniziare la sua educazione criminale al femminile: “era lei che mi tirava dentro, lei che mi procurava altri lavori, lei che mi metteva in mano mazzette di denaro tanto grosse da non riuscire a nasconderle nel mio reggiseno. Mi tirava in mezzo con tipi tosti e soldi facili, e non ne avevo mai abbastanza”. Gloria “non è la moglie di nessuno” e “non è neanche una pupa da sfoggiare”. Non è proprio un boss ma “è una di loro, è nel giro. Si fidano di lei. C’è da sempre”. 

Megan Abbott si diverte a scombinare il classico duo criminale di mentore e allievo facendolo interpretare da due donne. La scrittrice gioca con i ruoli: le sue donne non sono bambole qualunque, non sono soprammobili. Sono le regine in un mondo fatto di scommesse, casinò e violenza; dove la polizia è corrotta e non puoi fidarti di nessuno. Un mondo di figure maschili che sembrano evanescenti rispetto a queste due donne, una giovane bionda e una rossa più matura; diverse ma entrambe fatali.

Nei casinò tra i tavoli di gioco, però, gli uomini sono tanti e uno di loro incrocerà il suo percorso con quello della protagonista e qualcosa cambierà: “quando i suoi occhi mi puntarono, il suo sorriso scomparve, e io capii. Capii di essere perduta”.

marilia scavone

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