Rachel Abbott: Il tuo ultimo gioco



Rachel Abbott
Rachel Abbott: Il tuo ultimo gioco
Piemme
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La rievocazione di una cena è il gioco cui Lucas Jarrett invita gli amici esattamente ad un anno di distanza dalla sua festa di matrimonio e dalla morte della sorella Alex, annegata proprio in quella tragica sera.
E’ passato un anno ma Lucas non ha mai creduto all’incidente ed ora vuole sapere. La sua elaborazione del lutto diventa un gioco sadico, perverso e crudele: richiede che tutti indossino gli stessi abiti (addirittura confezionati, a sorpresa, da sua moglie Nina) che tutti siedano allo stesso posto e che facciano esattamente ciò che hanno fatto l’anno prima.
Lo scenario è quello della Cornovaglia, zona di eccezionale bellezza, con ripide scogliere, mare blu, spiagge incontaminate. Ma questi non sono gli unici quadri davanti ai nostri occhi.
La Abbott ci porta in sentimenti come labirinti, in emozioni tanto nascoste quanto mutevoli dipingendo relazioni vecchie, nuove, stanche e dando anche a noi il privilegio del posto a quella tetra tavola.
Anche noi abbiamo il nostro taccuino ideale con scritto “Cena con delitto”; viene richiesto di fare domande ad altri, di annotare le risposte, di chiedere informazioni.
Unico vincolo: non mentire.
Il gioco di Lucas, ma non solo, è torbido e fatto di bugie. I suoi amici storici sono, fin da bambini, come magneticamente attratti da lui e non sanno sottrarsi a questa spietata rievocazione della serata in cui Alex è morta.
Ma c’è qualcuno che, indignato, rompe la catena. Lei non è legata a Lucas da amicizia trentennale, lo ha appena conosciuto. Ed è attraverso il senso critico di Jemma che inizia il nostro viaggio nella mente umana di tutti gli ospiti, nelle loro perversioni, nelle loro gelosie. Il colpo di scena finale c’è, non rimaniamo delusi. Ma ciò che ci incolla alle parole è questo continuo scavare nelle vite e nelle  relazioni, ma soprattutto, nella sofferenza.

Marinella Giuni

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