Arrivano i Sister di Patrick Dewitt (Neri Pozza) e Le vacanze di un serial killer di Nadine Monfils (Giano)




Arrivano i Sister di Patrick Dewitt (Neri Pozza) e Le vacanze di un serial killer di Nadine Monfils (Giano)

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Vi chiederete cosa accumuna questi due libri, uno americano e uno francese tanto da costringermi a una doppia recensione. Per cominciare la casa editrice perché Neri Pozza e Giano possono essere considerate madre e figlia o, se preferite, zia e nipote, poi perché tutti e due i libri hanno riscosso grande successo di pubblico e critica nei rispettivi paesi e infine perché sono due clamorosi esempi di umorismo grottesco noir rivolto a un pubblico particolare, che lascia di stucco, a volte esaspera ma è senza dubbio interessante. Arrivano i Sister di Patrick Dewitt, tradotto da Marco Rossari 2012 pag.301 Euro 17 Il West sembra il vero protagonista di questo romanzo, finalista al Booker Prize 2011, e visto che siamo alla metà dell’Ottocento, il West della caccia all’oro. Il cercatore d’oro della storia, un certo Herman Kermit Warm, ha l’umana debolezza di passare molto del suo tempo a bere nei saloon di San Francisco, pagando con polvere d’oro e di amare i libri di matematica. Ma il Commodore, personaggio misterioso, il supercattivo della storia, ha dato incarico a due killer, i fratelli Charlie e Eli Sister che danno il titolo al libro, di trovare e accoppare Warm, dopo che… Charlie Sister il maggiore, egoista e spietato, ha per unica debolezza il wisky, mentre Eli, il minore, più morbido, mammone è più equilibrato e ormai stufo di uccidere. Pensa di avere sparato abbastanza nella vita. Vorrebbe tirarsi fuori dalla faccenda e mandare tutto al diavolo, compreso il fratello, ma non può. Eli sopporterà il fratello Charlie, durante un impossibile viaggio in cui si accumulano incidenti e incontri di ogni tipo: una ragazzina con istinti omicidi, una banda di prostitute in pizzi e crinoline, una strega, un orso, un indiano morto, alcuni cacciatori di pellicce, un dentista di frontiera che offre una specie di dentifricio e una consunta proprietaria d’albergo di cui si innamora. Quasi allo stremo delle forze, i due fratelli killer arrivano finalmente a Sacramento e, quando scoprono dove trovare Herman Kermit Warm, si illudono che la loro odissea sia giunta al termine. Ma quando l’incontrano, dovranno cambiare idea Ai lettori il seguito e il finale a sopresa. Le vacanze di un serial killer di Nadine Monfils, Giano, 2012 pag. 221 euro 12 Un romanzo che già con il titolo è tutto un poema. Splatter e humour nero a gogò. Le avventure e le peripezie di una strampalata famiglia belga in vacanza sulla Côte Belge, Mare del Nord. Scippi, cadaveri nei bagni degli autogrill, incidenti, omicidi in serie, tradimenti, alberghi allagati, occultamenti di cadaveri si susseguono naturalmente in uno scenario surreale e sanguinario. La famiglia Destrooper: Alfhonse detto Fonske, il marito, re delle polpette alla salsa di coniglio, fiero della sua macchina con volante in pelle di zebra, cerchi in lega dorata, copri sedili leopardati e mega stereo, il trionfo del kitsch insomma. Josette, la moglie, che non mette il naso fuori di casa se non è truccata, cultrice solo delle riviste e infatti ha chiamato il figlio maschio Steven (come Steven Segal, il suo attore preferito) e la figlia femmina, Lourdes (come Madonna). I ragazzi, due adolescenti che non sanno fare altro che fumare canne e riprendere tutto con la videocamera. E per finire in bellezza, la nonna Cornamusa, madre di Josette, al traino dentro una roulotte, dai rigogliosi appetiti sessuali, nonostante l’ètà. Ma tutto sta per accadere e dopo questa vacanza nulla sarà come prima. Tra serial killer evasi e in villeggiatura, cadaveri sepolti nella sabbia, biglietti vincenti della lotteria e strane prostitute, il miraggio di un nuovo inizio, un’altra vita, delle nuove opportunità… Forse? Stravagante ma lieve, quasi poetico.

patrizia debicke

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