Regina nera



Matteo Strukul
Regina nera
e/o
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Alto Adige e Lessinia. Inverno. Torna la furia Mila, statura media, criniera rasta con dreads rossi, occhi verdi, bella da mozzare il fiato, appassionata di hockey, assassina implacabile e professionale. Dopo la vendetta personale, è divenuta l’agente Red Dread della B.H.E.G, “Bounty Hunter European Guild”, un’agenzia clandestina che fornisce sicurezza privata a chi ha i soldi per garantirsela, anche soggetti pubblici. La chiama Franz Rainer, la figlia Edith è scomparsa con un’amica ritrovata cadavere devastato. Edith ha scelto la pessima banda di violenti sadici svitati, i Nibelungenkrieg. La realtà si rivela peggiore: vogliono mettersi in grande, lo fanno per soldi, hanno rapito anche la figlia della candidata nazionale del Partito delle Donne, Edith per 15 anni è stata torturata pure dalla madre. Il sangue scorre a fiumi. Non ci siamo. Nemmeno dopo la strage, quando arriva la bella magistrata Chiara Berton. L’esordio non mi era dispiaciuto, la replica è brutta, idee trite, stile confuso, cinque prime, varie terze, corsivi e efferatezze pulp per il padovano 40enne Matteo Strukul (“Regina nera”, e/o 2013, pag. 205 euro 16). Metal e strudel.

valerio calzolaio

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