Rien ne va plus



Antonio Manzini
Rien ne va plus
Sellerio
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Rien ne va plus parte dove era finito Fate il vostro gioco. Rocco cerca ancora di far luce sul caso dell’omicidio del croupier. Non tutto è chiaro e risolto. Perché è stato ucciso? Chi era il mandante?
Ai suoi dubbi si aggiunge la sparizione di un furgone portavalori appena partito dal casinò.
Rocco sente puzza di bruciato e come un segugio segue il suo istinto, asseconda le sue sensazioni, lavorando come sempre a cavallo del confine della giustizia e della legalità  Quella stessa giustizia che lo sta braccando pronta a presentargli il conto del passato. Perché Baldi sta cercando il cadavere di Baiocchi, un corpo che contiene la prova inconfutabile della sua colpevolezza, della sua vendetta, del suo dolore.
Un cielo denso di nuvole grigie sovrasta Rocco e la pioggia battente che cade durante quasi tutto il libro non solo inzuppa le Clarks e infradicia il loden, ma soprattutto appesantisce il cuore. È il suo cielo interiore che è grigio, con paure incombenti come le montagne che si ferma a osservare “con gli occhi tristi di un cane abbandonato”. Ci sono fantasmi nella vita di Rocco: Marina,il suo passato a Roma, Baiocchi,Caterina. Rien ne va plus, i giochi sono fatti: bisogna chiudere quei capitoli e trovare un motivo per andare avanti. In un punto del libro Rocco cita il motto dei pompieri Semel licet errare, puoi sbagliare solo una volta Ecco, Rocco il suo errore l’ha fatto vendicandosi. Ora capisce che non ne ha tratto alcun sollievo. Il dolore è sempre lì, sordo e presente, non può cancellarlo. Può mitigarlo con una pizza davanti alla tv, crogiolandosi inconsapevolmente in un’idea di normalità famigliare con Gabriele, il ragazzo che ormai è più suo figlio di quanto lui stesso non sappia. Gabriele, lo conosce, lo capisce, forse gli somiglia pure, ma soprattutto gli vuole bene senza fare domande. Ma anche la sua squadra lo conosce ormai meglio di quanto lui stesso non creda. Il legame con Roma e con gli amici di una vita è forte e presente, ma anche ad Aosta ormai ha legami che stanno diventando saldi. E Rocco coi suoi modi ruvidi, ricambia.
Manzini ha scritto un altro formidabile capitolo della storia di Rocco Schiavone. Alternando come sempre dramma e commedia costruisce una storia che racconta la vita. Un universo sfaccettato che Manzini orchestra attraverso i suoi personaggi, non crogiolandosi e allungando il brodo ma aprendo nuovi orizzonti che ogni volta danno nuovo impulso alle sue storie. Ci sono passaggi densi di dolore e malinconia, altri pieni di gioiosi “sticazzi” e favolosi dialoghi surreali messi in bocca a Casella e D’Intino che in Rien ne va plus troviamo alle prese con pene d’amore, che affliggono loro ma fanno molto sorridere noi.
Giallo, commedia umana, dramma, farsa, ironia, sentimento, dolore, malinconia, sarcasmo, amicizia, amore, nostalgia, mistero, vizi, desideri, sogni, sticazzismo: in due parole, Rocco Schiavone.

Cristina Aicardi

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