Rosa Teruzzi

Dopo i racconti “Un sasso di fiume” in Cuori di pietra e “Una vittima perfetta” in Facce di bronzo, (entrambe le antologie, Mondadori) è stato pubblicato in maggio il primo romanzo di Rosa Teruzzi, “Nulla per caso” per Sperling & Kupfer.

Con quale alchimia hai convito il tuo editore a pubblicare una esordiente?
Avevo spedito alla Sperling & Kupfer la prima versione del mio romanzo nell’autunno 2006. A marzo 2007 mi avevano chiamata dicendo che piacevano i personaggi ma volevano una storia diversa, con il dono di Irene un po’ annacquato. Dopo l’uscita dell’antologia “Cuori di pietra” nella quale è contenuto un mio racconto, mi avevano richiamata per dirmi che avevano rivisto il romanzo, andava bene se avessi inserito la figura di un uomo giusto per Irene. Anche la mia amica Tecla Dozio mi aveva suggerito in precedenza la stessa cosa e pertanto ho allargato la figura del commissario De Feo durante l’estate. In settembre mi hanno detto che andava bene e “Nulla per caso” è stato pubblicato.

Che cosa ti ha spinta a frequentare un corso di scrittura poche settimane prima dell’uscita di “Nulla per caso”?
Frequento corsi di scrittura da tre anni e non ho smesso di farlo anche dopo che mi avevano detto che avrebbero pubblicato il romanzo. Continuerò a farlo perché mi piace incontrare altra gente che come me ama scrivere perché ci scambiamo opinioni e commenti su quello che scriviamo.

Che cosa leggi?
Leggo moltissimo e di tutto. Sono una lettrice onnivora. Alterno libri contemporanei e rileggo i classici. Sto rileggendo i racconti di Tolstoj che avevo letto da ragazza e non avevo capito quanto fossero belli.

Hai un genere letterario o un autore preferiti?
Amo Dumas, Dostojewskij e Stevenson e ho una passione per i feuilleton. Lo scrittore che mi ha fatto scoprire il giallo è Scerbanenco.

La più bella soddisfazione avuta come scrittrice?
E’ ancora presto per definirmi scrittrice. Una grande soddisfazione l’ho avuta quando ho visto la copertina del mio libro esposta in vetrina alla libreria Mondadori di Piazza Duomo dove l’ho presentato.

Quando trovi il tempo per scrivere e cosa fai nella vita per vivere?
I romanzi li scrivo solo d’estate, i racconti durante il resto dell’anno.
Sono curatrice del programma televisivo Verissimo e scrivo nei fine settimana.

Dove hai trovato la dimensione migliore per la tua scrittura, nel racconto o nel romanzo?
Il romanzo è più affascinante.

Hai un agente letterario?
No

Per cosa faresti carte false (editorialmente parlando)?
Per niente. Scrivere era un sogno che avevo da sempre. L’importante era scrivere quello che in quel momento sentivo giusto per me anche se in quel momento non era detto che fosse la cosa più giusta per il mercato.

Ambretta Sampietro

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