Sapersi ambientare

Ci sono le Colonne d’Ercole. Esistono, sono sempre esistite ma non si trovano solo in mare. Ogni volta che ci si avvicina a uno scritto – a quanto lo scritto stesso racchiude – sta a noi decidere se varcarle o meno. E sta all’autore offrircene, eventualmente, la possibilità.

Ci sono le Colonne d’Ercole. Esistono limiti invalicabili dentro i quali muoversi e oltre ai quali, invece, si rischia di perdersi e di non ritrovarsi più. Né come lettori né come autori.

Ci sono le Colonne d’Ercole. Esistono.

E lo aveva capito chiaramente anche Lord Dunsany, titolo nobiliare di Edward John Moreton Drax Plunkett, diciottesimo barone del casato irlandese Dunsany, nato a Londra nel 1878 e morto a Dublino nel 1957.

Lord Dunsany, autore attualmente poco conosciuto e i cui libri sono praticamente introvabili, è – assieme a William Morris – il creatore del cosiddetto “Secondary World”: un mondo fantastico, parallelo a quello reale, dove ambientare e far svolgere qualunque tipo di avventura. Comprese quelle divine delle cosmogonie da lui create.

Dunsany scrisse su questo tema circa 150 racconti che, assieme, costituiscono un corpo letterario formato da ben nove volumi. Eccoli elencati con il titolo della prima edizione, in inglese, seguito dall’anno della loro pubblicazione.

  • The Gods of PegÁ£na, 1905;
  • The Sword of Welleran, 1908;
  • A Dreamer’s Tales, 1910;
  • The Book of Wonder, 1912;
  • Time and the Gods, 1913;
  • Fifty-One Tales, 1915;
  • Tales of Wonder, 1916;
  • The Last Book of Wonder, 1916;
  • Tales of the Three Hemispheres, 1920.

Dunsany era specializzato nella creazione di mondi. E non solo.

Riuscì a creare – direttamente e indirettamente – anche una schiera di autori che si muovevano all’interno di quelle Colonne d’Ercole che lui stesso aveva così ben definito, alla scoperta degli immensi territori inesplorati che vi si celavano.

Il più famoso di costoro fu “il Solitario di Providence”, ovvero Howard Philips Lovecraft. Uno degli autori sui cui scritti, in assoluto, ho lavorato maggiormente e con varie case editrici.

L’importanza che riveste negli scritti di Lovecraft l’influenza di Dunsany è immensa. L’abilità del Solitario di Providence di varcare le Colonne d’Ercole indicate dal suo – citato – ispiratore è anch’essa immensa.

Per questo motivo ho scelto di dedicare il mio seminario annuale – ebbene si: ne tengo personalmente uno solo all’anno – all’ambientazione. E sempre per questo motivo, il primo dei tre titoli sui quali lavorerò la prossima domenica 9 marzo – dalle 9,30 alle 17,30 – sarà proprio “Il caso di Charles Dexter Ward” di H. P. Lovecraft. Gli altri due testi scelti, invece, saranno i seguenti: “Fantasmi”, da “Trilogia di New York” di P. Auster e “Il Signore delle Mosche” di W. Golding.

Se volete partecipare all’appuntamento contattate MacAdemia a questo indirizzo email: info@macademia.it. Se vi chi state chiedendo dove si terrà l’incontro, be’ la risposta è semplice: presso l’Abbazia di Praglia, vicino a Padova.

D’altro canto per parlare di ambientazione ci vuole un contesto adeguato.

Fabio Fracas

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