Scegli me – Tess Gerritsen, Gary Braver



Tess Gerritsen, Gary Braver
Scegli me
Longanesi
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L’unione di due mostri sacri non dà, come risultato automatico, un libro mostruosamente bello. Ma nel caso di “Scegli me”, Longanesi editore, scritto a quattro mani da Tess Gerritsen e Gary Braver, l’operazione è riuscita e la storia che ne viene fuori è mostruosamente perfetta. 
La ricostruzione degli eventi si dipana con la precisione di un orologio svizzero. La descrizione dei personaggi, il tratteggio psicologico, hanno la cura certosina di un artigiano. Il procedere delle indagini ha un ritmo che somiglia a quello inesorabile di un metronomo. Gli indizi sono costruiti e disseminati con rara maestria, così come i depistaggi, tanto che anche il lettore più accorto può ritrovarsi in un vicolo cieco ed essere costretto a ricominciare daccapo. Insomma un libro con i controfiocchi, che scorre come un fiume, che alterna placidi tratti in pianura a improvvise rapide tumultuose, anche a livello di emozioni e di coinvolgimento. Peccato per una piccola sbavatura, a mistero risolto, rappresentata da un quasi lieto fine.
Il cadavere di Taryn Moore, una giovane e brillante studentessa universitaria, giace su un freddo marciapiede, dopo un volo di 5 piani. Si sarebbe buttata dal balcone del suo appartamento. Il condizionale è d’obbligo, anche se tutti gli elementi portano nella direzione di un suicidio, perché la detective Frances “Frankie” Loomis rileva una stonatura: manca il cellulare della ragazza. Parte così un’indagine che viene supportata dall’autopsia, dalla quale emergono due fratture craniche, non legate necessariamente entrambe alla caduta, e un altro importante elemento: la studentessa era incinta. L’ipotesi di uno spietato e premeditato omicidio prende vigore, proprio a causa del secondo elemento. Forse a qualcuno quella gravidanza avrebbe potuto creare grossi guai. L’inchiesta fa luce su un mondo, quello accademico, fatto di piccoli e grandi segreti, di gelosie, di passioni più o meno legittime, coinvolgendo prima l’ex fidanzato di Taryn, poi il professore di letteratura del corso che lei seguiva. Anche la figura della vittima trova modo di emergere in maniera molto più sfaccettata e meno lineare di quanto poteva sembrare in un primo momento. 
Tra dubbi, denunce, bugie, alibi, messaggi, tensioni familiari, affacci sulla società giovanile e le sue, a volte, contorte e poco comprensibili regole, tradimenti e conseguenti strascichi psicologici e sociali, Gerritsen e Braver guidano il lettore verso il sorprendente epilogo, ma riescono anche a dipingere un interessante affresco del mondo in cui ci muoviamo, utilizzando ogni tipo di sentimento e situazione vissuti dai personaggi. In questo, “Scegli me” può essere considerato anche un po’ un giallo sociale, perché porta a riflettere sull’egoismo imperante, anche all’interno delle disastratissime famiglie e delle relazioni moderne.
Per avere un’idea, basta citare un passo. “Vivi la tua vita senza mai apprezzare la gioia di una giornata normale fino al momento in cui questa non c’è più. Basta che bussino alla porta. Basta che un agente di polizia ti informi che tuo marito è morto, che è stato trovato accasciato nella tromba delle scale di una sconosciuta. Allora ti convinci che non saprai mai più che cos’è una giornata normale”.
Ma attenti! Anche questa citazione potrebbe essere un depistaggio, perché oltre questo c’è un meccanismo giallo perfetto, che scorre liscio come l’olio.

Michele Marolla

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