La strada dei delitti



Massimo Lugli
La strada dei delitti
Newton Compton
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Massimo Lugli è sempre lui, sa scrivere eccome e leggerlo è un piacere. E ancora una volta ci ripropone Marco Corvino, il suo protagonista, lo sbrindellato cronista anziano di nera, con i suoi folletti che lo beffeggiano, appassionato di arti marziali e simpaticamente e umanamente anormale. Con le sue tante avventure che sono sempre al limite del verosimile e tenute in equilibrio sul filo del rasoio, ma ohimé spaventosamente plausibili e convincenti. E, anche stavolta, Lugli non si smentisce e inzuppa il biscotto in una storia torbidamente triste, a tratti angosciante e che fa rabbrividire. Una storia che ci sfiora ogni giorno ai semafori di semiperiferia che fingiamo di ignorare, chiudendo il vetro delle nostre macchine e gli occhi ma che drammaticamente esiste e passa accanto a noi. Una storia da paura che parla di bambini invisibili, ormai senza identità, rapiti o venduti nel loro paese, maltrattati e violentati da organizzazioni di gente spietata che si appoggia all’etnia rom, o meglio veri e propri aguzzini, poi portati in Italia e qui obbligati a mendicare, a prostituirsi, a rubare, a recuperare e mangiare rifiuti dei cassonetti, a morire. Ragazzini spolpati, sfruttati per essere alla fine drogati e ceduti a feroci organizzazioni criminali internazionali specializzate nel giro dei trapianti di organi. Questa sarà l’aberrazione, l’orrore su cui il cronista/investigatore Marco Corvino, sfibrato dalla concorrenza sul campo di giovani colleghi, nuove leve rampanti e con denti da squalo, ormai quasi vicino alla pensione, è costretto a indagare dopo il ritrovamento del corpo di un bambino biondo dal volto bruciato, senza nome. Eh già, perché lui durante una visita a un campo sinti di Roma quel bambino l’aveva visto… Ma quando va a fare domande, contrariamente alla regola dei nomadi usi a trattare bene i giornalisti, questa volta tacciono irati e anzi l’aggrediscono. E allora più che qualcosa gli dice che gatta ci cova… Poi la polizia trova un altro morto legato a quel campo. Un brutto tipo, un certo Bodiscu, affiliato al clan dei Villapietra , ricchissimi sinti giostrai… Ha fatto un sgarbo? Possibile, ma i Villapietra non uccidono. La vita di Marco Corvino e quella di Paolo, il suo meraviglioso e perfetto figlio adolescente, si intrecceranno con i disperati vagabondaggi di un tredicenne romeno in fuga dai suoi carcerieri e che vorrebbe tornare nel suo Paese solo per punire chi l’ha venduto e condannato a sofferenze sovrumane. Scoprire la verità sul quell’orribile giro diventa un obbligo, al fianco di Marco Corvino si schiera una bella e intelligente capitano dei carabinieri, ma la verità non è tutto e non può riparare a tutto. La vendetta potra?

Patrizia Debicke

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