La strana morte del signor Merello

61C-g3kd71L._Dopo “Hanno ammazato la Marinin” e “Amin, che è volato giù di sotto” terza indagine per la detective-per-passione più ironica del noir italiano. Stavolta catapultata nel mondo del collezionismo e dei furti di opere d’arte…

 Nadia Morbelli

La strana morte del signor Merello

Giunti Editore | Collana A

224 pagine | 10,00 euro | eBook 6,99 euro

In libreria dal 7 luglio 2014

È una sonnacchiosa domenica estiva nelle campagne del Basso Piemonte, quando la sacrosanta quiete pomeridiana di casa Morbelli è interrotta da una visita inaspettata. Si tratta dei nuovi vicini, ansiosi di presentarsi come si deve: si sono appena trasferiti da Genova al casolare lì sotto, appartenuto a un loro parente, il signor Merello, morto qualche tempo prima in circostanze un po’ strane.
Alla curiosa Nadia Morbelli basta questo particolare per drizzare le antenne: il signor Merello morto per avvelenamento da funghi? Ma se quell’anno sulle colline della zona di funghi non se n’era visto manco mezzo!
Impossibile resistere all’istinto di ficcanasare, soprattutto quando salta fuori che Merello teneva in casa ben tre quadri di Depero nonostante facesse la fame. Se si aggiunge che in origine i Depero erano quattro e che adesso uno è esposto in una nota galleria d’arte di Zurigo, i conti proprio non tornano.
Testarda come un mulo e col suo solito piglio impertinente, Nadia vorrà vederci chiaro, finendo anche stavolta dritta dritta sul luogo di un delitto. E in un mare di guai, per la disperazione dell’affascinante vicequestore Prini, amico sempre più intimo…Faranno come sempre da vivace contorno alle sue investigazioni i genitori e le amiche del cuore, il chiacchiericcio, i personaggi, i paesaggi i riti, le atmosfere della provincia tra Genova e Ovada. E tanta, tanta, tanta buona tavola.
Questo terzo romanzo colloca definitivamente l’autrice tra i protagonisti del noir italiano e del giallo femminile e d’impegno.
Donna emancipata, autonoma, ironica, capace di godere di tutti gli aspetti della vita, generosa negli affetti, la protagonista affronta e risolve casi legati a temi attuali come traffico d’armi (Hanno ammazzato la Marinin), razzismo e commercio clandestino di farmaci (Amin, che è volato giù di sotto)  e – ora –  collezionismo e furti di opere d’arte.
Nadia Morbelli conferma anche il suo gusto per una lingua personale frizzante, curatissima, condita con saporite parole gergali e dialettali (con tanto di glossario finale) che ne dimostra la maturità di scrittrice.

 

 

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