Sue Watson – La casa delle bugie



Sue Watson
Sue Watson
Newton Compton
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Chi di noi ha conosciuto Sue Watson per i suoi racconti spiritosi, infarciti di amore risate e di ossessione per i dolci, si ritroverà un po’ spiazzato nel ritrovarla in versione giallista.  Ma il disorientamento dura un attimo perché la trama avvince subito. Marianne sarebbe l’icona della donna felice, con tre figli adorabili, con un marito brillante, con una splendida casa, viaggi, regali costosi. Però il suo passato di perdita, di dolorose trame della vita, non sempre le permette di apprezzare ciò che ha e periodicamente ritornano le sue manie, le sue ossessioni le sue paure fondate o meno.
Basta una diversa inflessione della voce del marito, affermato cardiochirurgo, nel pronunciare il nome di una nuova collega – Caroline – per portare a galla tutte le paranoie di una donna che non vuole bugie e che cercherà, in tutti i modi, la verità.
Fa da sfondo al suo agire, in cerca delle prove del tradimento, la vita di una ricca famiglia – la vita che gli altri immaginano ;  poi c’è quella vera fatta di mortificazioni, di continue critiche, di atteggiamenti manipolatori, di comportamenti aggressivi e maneschi.
Simon, lo stimato ed affascinante chirurgo – cui nessuna donna sa resistere – stronca sul nascere ogni desiderio di crescita personale della moglie, denigrandola e criticandola tanto da farla sentire invisibile.
I figli avuti dal loro matrimonio sono ancora piccoli per avere una parte critica; vogliono solo essere bambini, sporcare il divano con le briciole, mettere le mani nella marmellata.  C’è anche Sophie, la figlia adolescente di Simon. Pur nella sua introversione, nel suo carattere chiuso ha momenti di sincero affetto nei confronti di Marianne.
Ma c’è anche lei: la presenza ingombrante di Caroline. La bella di turno, bionda brillante ed affascinante collega del marito: il solo pensarla fa perdere a Marianne ogni contorno del reale e la cala sempre più nell’ossessione di una nuova, imminente perdita. Perché anche se è presa a sberle, costretta a sesso violento per punirla, magari quando non ripiega in modo corretto i copridivano, lei vuole il marito solo per sé.Ne ha paura, ma la paura più grande è che lui se ne vada. E quando Caroline viene ritrovata, uccisa, lo scenario si ampia: sono tante le possibili verità e l’ultima, quella vera, è la più spiazzante.
La casa delle bugie è un libro che si legge piacevolmente, capace di tenere col fiato sospeso in più di una situazione ma di dare anche momenti di respiro più ampio in cui si ritrovano i temi cari alla Watson, come ad esempio la cucina raffinata.
Un consiglio: non fermatevi alla parola fine. La lettera di Sue Watson, al termine del libro, racconta molto di lei e di come è nato “La casa delle bugie”: dobbiamo proprio aspettare le ultime righe per ritrovare, ad alleggerire il tutto, la sua consueta vena umoristica!

Marinella Giuni

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