Darien Levani – Tavolo numero sette



Darien Levani
Darien Levani
Spartaco Edizioni
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Durante un matrimonio, sei invitati si ritrovano a condividere lo stesso tavolo, il numero sette. Stefano, collega dello sposo, giovane brillante e disinvolto, siede vicino a un uomo distinto e malinconico che tutti evitano e guardano con sospetto e che si rivelerà quasi subito essere un ex magistrato. Ben presto la conversazione si concentra sul recente duplice omicidio di una madre e della figlia incinta (il famoso delitto di Castelbuono), che ha destato scalpore e polemiche perché l’unico imputato, un agente di recupero crediti, è stato assolto. Tutti gli invitati cominciano a esprimere il proprio parere sulla sentenza, manifestando opinioni e pretese di imparzialità, che si scontrano con il freddo e professionale distacco dell’uomo di legge. L’arco narrativo dura una manciata di ore, scandite dai momenti salienti delle nozze, dalla celebrazione in chiesa fino al taglio della torta. Nel frattempo Stefano si aggira tra le sale e nel giardino della grande villa scelta per il ricevimento, con l’intento di utilizzare il pacchetto di preservativi che si è infilato in una tasca prima di uscire e, perché no?, di risolvere il mistero sul delitto delle due donne.
In libreria dalla scorsa  primavera, Tavolo numero sette, dell’avvocato e scrittore Darien Levani, nato in Albania e che da tempo vive e lavora nella italianissima Ferrara, (edizionispartaco, collana Dissensi), è un riuscitissimo connubio fra il legal thriller e il giallo tradizionale, molto giocato sui dialoghi fra i vari commensali, ma che non per questo rinuncia a trovare una sua particolare suspense.
L’autore, già conosciuto e premiato per altri romanzi, fra i quali il thriller Toringrad (vincitore del Premio “Glauco Felici” Tolfa Gialli e Noir 2017) conosce benissimo, in quanto legale di professione, la materia, ma qui a prevalere è senza dubbio la sicura e ispirata mano dello scrittore.
Tavolo numero sette è infatti un serrato dibattito sulla giustizia penale, sulla sua funzione e sui ruoli del giudice, dell’accusa, della difesa, ruoli spesso non compresi correttamente dal cittadino comune, ma è anche, e forse soprattutto, la storia di un efferato delitto rimasto finora senza un colpevole, delle indagini svolte, delle polemiche seguite all’assoluzione di colui che si presentava, a tutti gli effetti, come l’unico possibile colpevole.
E alla fine della storia non mancherà un inatteso colpo di scena, che costringerà a riaprire le indagini indirizzandole forse, questa volta, sulla retta via.
Storia interessante e romanzo molto ben scritto, che si presta anche per riflessioni profonde, sul sistema giudiziario, ma anche sull’animo umano e sulle convenzioni e ipocrisie sociali.
Alla prossima, Darien!

 

Gian Luca Lamborizio

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