Terminal list



Jack Carr
Terminal list
Longanesi
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Reece è un tenente delle forze speciali addestrato per missioni particolari. Durante una di queste i suoi compagni vengono tutti uccisi. Tornato a casa vengono sterminate anche le persone a lui più care. Usando maestria e intelligenza scopre che tutti questi cruenti episodi non sono causali ma opera di un nemico che ha le sue radici in qualcosa di strano e impenetrabile. Amici e colleghi lo deluderanno e costringeranno a “lavorare” sempre più solo e isolato. La sua abilità gli permetterà di scoprire che ai piani alti è in alto un strano complotto. Si vendicherà uccidendo un numero preciso di persone, senza rispettare norme e codici che prima aveva onorato e riverito. Come se vi fosse una ragione superiore, al di sopra delle parti e di tutto che giustifica in senso machiavellico quello che fa o che ha intenzione di fare. Andrà a stanarli nei loro nascondigli e sarà implacabile. Non mancano imprevisti esituazioni rocambolesche sino all’esito finale sperato.
Lo scrittore ha nel suo bagaglio la personale esperienza ultraventennale al servizio nei Navy Seal e quindi scrive un thriller sapendo di ciò che parla. La precisione realistica deriva, quindi dal passato nel settore. La trama di Terminal list  ha un ritmo frenetico che nulla risparmia al lettore. Carr ti avvolge nella sua storia anche quando non parla del protagonista. Nel mostrare altri comprimari racconta vita, morte e quant’altro di loro. Reece soffre per la perdita dei familiari ma ci sembra che sia molto anestetizzato. Non si abbandona al dolore forse perché sa di avere poco tempo. Fa i
conti con il suo senso di giusta umanità, ma è la cosa giusta? Il fine giustifica sempre i mezzi?

Roberto Estavio

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