Tokyo città occupata



david peace
Tokyo città occupata
Il Saggiatore
Compralo su Compralo su Amazon

Nella città occupata, un anonimo scrittore fugge, tentando di sottrarsi alle autorità, o ad una verità appena intuita: la verità su un misterioso crimine -un avvelenamento a scopo di rapina- perpetrato il 26 gennaio1948, sullo sfondo di una livida Tokyo occupata dagli americani. La fuga lo condurrà sotto la “porta nera”, vera e propria “soglia” (in senso iniziatico), il cui attraversamento renderà inevitabile la discesa agli inferi di una passata “apocalisse”. Tra echi da dramma Nō e tragedia attica, sguardi obliqui al Kurosawa di “Cane Randagio” e omaggi al “Rashomon” di Akutagawa, tra spunti di cronaca (reale è il caso di avvelenamento che fornisce l’abbrivio alla vicenda), arditi contrappunti di taglio modernista, sperimentazione linguistica e meta-narrativa, Peace riassume dodici diverse voci in una ricostruzione aperta, dolorosa e corale, condotta da un narratore-corifeo la cui funzione non è solo quella di raccontare una verità storica inconfessata (relativa alle deprecabili politiche di sperimentazione delle armi batteriologiche durante la seconda guerra mondiale), ma anche quella di riflettere sul rapporto tra senso di colpa, comprensione delle vittime e semplice ricostruzione, responsabilità e narrazione, detto e non detto, verità e racconto.. A tratti faticoso, ma efficacemente sperimentale, “Tokyo città occupata”, secondo romanzo della “Trilogia di Tokyo”, conquista il lettore per forza linguistica e tematica, ricompensandolo pienamente per le iniziali difficoltà.

Fabrizio Fulio - Bragoni

Potrebbero interessarti anche...