Tom Wood – Scontro finale



Tom Wood
Tom Wood
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L’enigmatico assassino “Victor” ritorna in un nuova puntata, un altro thriller esplosivo di Tom Wood. Scontro finale infatti se non sbaglio è il settimo romanzo della fortunata serie a lui intitolata. Victor l’assassino è un protagonista anomalo, un cattivo con la C maiuscola, un letale killer, un uomo senza volto, senza passato, senza nome e apparentemente privo di emozioni… Un mostro? Può darsi ma vi confiderò subito che, dopo aver letto le sue avventure, si finisce per essere coinvolti o meglio catapultati nel suo mondo e costretti a fare il tifo per lui, A conti fatti Victor, il leggendario assassino, è un predatore solitario. Affiora in superficie solo per colpire e uccidere, poi scompare nel nulla. Ma la sua “specializzazione” sta rischiando di trasformarlo in un prodotto usa e getta per le potenti entità per le quali lavora, senza remore, sia che si tratti di bravi ragazzi che di cattivi. Non ha nessuno alle spalle, attualmente è braccato dai sicari di un intermediario a cui lui stesso dà la caccia, e, come se non bastasse, con il suo ultimo lavoro sporco per conto di una fazione dell’agenzia di intelligence americana, è finito nel mirino di Antonio Alvarez, un nemico più letale di un cobra, un ex effettivo oggi funzionario dell’agenzia di spionaggio americana (la CIA). Victor, che ha fatto le sue scelte, gli è sfuggito durante un’operazione a Parigi. Qualcuno è morto, Antonio Alvarez gliel’ha giurata ed essendo arrivato ai piani alti dell’organizzazione – alla poltrona di funzionario di livello dell’intelligence statunitense – è convinto di avere le carte in mano per riuscire finalmente a incastrare l’assassino ed eliminarlo. Per farlo a ogni costo, si comporta come un rinoceronte inferocito, non bada a niente e a nessuno e va avanti come un katerpillar, smuovendo mari e monti. Mira dritto al suo bersaglio, ricattando e peggio chiunque possa sapere e dirgli qualcosa. Insomma d’ora in avanti Victor dovrà calibrare attentamente ogni mossa e spostamento. Sa di essere perennemente sotto tiro, ogni sbavatura potrebbe tradirlo e qualunque minimo indizio potrebbe armare la mano di uno o più sicari. Non gli rimane altro che volare basso e sparire per un po’ dalla circolazione, ma poi chi mai potrebbe aiutarlo in un’impresa del genere quando ha così tanti nemici alle calcagna? Forse ci sarebbe una persona a cui Victor potrebbe rivolgersi per chiedere aiuto: un’assassina a pagamento come lui ma alla quale una volta ha salvato la vita. La sua amica-nemica Raven, una ex agente della CIA, pericolosa come lui  e braccata da molti, potrebbe dargli una mano e magari rendergli il favore, uccidendolo. Sarà quella la sua unica via di fuga?
Romanzo godibile con una trama a occhio e croce all’altezza degli altri sei. Anche se la storia raccontata stavolta è un po’ diversa. Meno scene di combattimenti e meno scontri diretti. Forse il ritmo è meno rapido dei precedenti thriller che sembravano scattare o meglio esplodere fin dalla prima pagina? Forse? Parrebbe perché il romanzo fin dall’inizio si divide abilmente in una serie di capitoli quasi a voler spezzare l’azione e aumentare l’attesa da parte del lettore. A conti fatti però poi accade di tutto: intrighi, delitti, agguati, inseguimenti, con i diversi personaggi che si passano il testimone creando allo stesso tempo divertimento, angoscia, aspettative e grande suspense. Niente da obiettare: Tom Wood con Victor ha creato il prototipo di un perfetto eroe non eroe, avvolto nel mistero. Un protagonista da manuale in grado di fare le scarpe a tanti pseudo colleghi, provenienti dalle forze speciali che affollano molti romanzi del settore. Eh già perché nessuno di loro possiede l’indifferenza, il distacco, il modo di fare e la gelida spietatezza di Victor. Insomma applauso a Wood per avere centrato lui il bersaglio inventando un personaggio ad hoc che ha regalato celebrità alla serie.

Patrizia Debicke

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