Maurice Leblanc – Tre avventure di Arsène Lupin



Maurice Leblanc
Maurice Leblanc
Passigli
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Se scoprire è entusiasmante, riscoprire può esserlo ancora di più. Lo si pensa rileggendo le avventure di Arsène Lupin, a cui Passigli dedica una nuova pubblicazione. Un personaggio già ampiamente conosciuto, anche in diverse forme che qui, nella sua essenza originaria, quella modellata a inizio Novecento da Maurice Leblanc, non smette ancora di stupire.
Tre i racconti inclusi nel volume: “Il sette di cuori”, “Il segno dell’ombra”, “La sciarpa di seta rossa”. Una selezione ispirata dall’idea di costruire un percorso per il lettore che, intraprendendolo, pagina dopo pagina ha modo di “conoscere” il ladro gentiluomo. O, per chi già vi si fosse imbattuto in passato, di riassaporarne la genialità. Nel primo racconto l’autore parla del primo incontro con Arsène Lupin (o meglio con colui che solo in un secondo momento si rivela essere il già ben noto Arsène Lupin). Il secondo ne lascia trasparire l’eleganza e, in particolare, il lato più “generoso”, quello per cui è impossibile non affezionarsi, nonostante si tratti pur sempre di un ladro, di un truffatore. Il terzo invece ci dice molto invece sulle sue tecniche. Per quanto innati, astuzia e fascino non bastano. Per la buona riuscita di un colpo serve una minuziosa preparazione, accompagnata da una cultura poliedrica, da alimentare di continuo. E fondamentale è anche riuscire a cogliere quei dettagli che ad altri sfuggono.
Un metodo non molto distante da quello di Sherlock Holmes, figura a cui Leblanc si è dichiaratamente ispirato nel dare vita a Lupin. Uno però combatte inevitabilmente dalla parte dei buoni, dei giusti. L’altro invece, pur senza mai ricorrere a violenze e soprusi, gioca comunque, almeno da un punto di vista sociale, tra i cattivi. Ma ciò non significa che le sue azioni debbano essere etichettate come “sbagliate”. Qui sta la forza di questo personaggio. Nell’arrivare a rimettere in discussione la percezione di cosa sia “giusto” e cosa “sbagliato”. Di chi siano davvero i ladri e chi le guardie. E forse è proprio questo a renderlo così tremendamente attuale. A farlo sopravvivere nei secoli. Perché ancora oggi quello di Arsène Lupin è un mondo che continua ad affascinare. Sia che lo si scopra per la prima volta. Sia che lo si riscopra.

Giulio Oliani

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