Ultimo avvertimento



James Patterson
Ultimo avvertimento
Longanesi
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Nel deserto del Nevada esplode una potentissima bomba e un intero paese viene cancellato completamente. Il giorno dopo una telefonata al direttore dell’FBI rivendica l’attentato. Il Lupo, pericolosissimo boss della mafia russa, è tornato e ora ha al suo fianco un temile complice, il genio del male soprannominato la Donnola, e minaccia di distruggere le grandi città del pianeta, se non verrà pagato un riscatto altissimo entro breve. Il conto alla rovescia è partito e i leader mondiali hanno quattro giorni di tempo per impedire l’ecatombe. Nel giro di poche ore, Alex Cross deve distritarsi in un groviglio di false piste, amici traditori e agenti di servizi stranieri, per arrivare al cuore del complotto. Per riuscire finalmente, forse, a scoprire la vera identità del suo nemico numero uno.

Patterson si rivela un mago a mescolare continuamente e durante la lettura mentre si legge si ha sempre la sensazione che la pagina successiva possa cambiare quanto appena letto. Tecnica rischiosa che rischia di far perder al lettore il filo del discorso e il piacere della lettura. Rischio acuito dalla scarsa omogeneità degli episodi che sembrano completamente slegati e uniti solo per rendere filante la storia, e che spesso lasciano perplessi perché i personaggi sembrano usati in quel particolare momento per sol quell’episodio senza curare la loro personalità. Molte volte si tratta di personaggi minori, ma il risultato è ugualmente quello di far perder al lettore la dovuta attenzione.

Recensione pubblicata sul numero 1 di MilanoNera

stefano favaro

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