Sotto un altro cielo



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Sotto un altro cielo

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Sotto un altro cielo, Antologia curata da Claudio Volpe
Con racconti di: Dacia Maraini, Giampiero Rossi, Renato Minore, Francesca Pansa Perfrancesco Majorino, Simone Gambacorta, Claudio Volpe, Paolo Di Paolo e Michela Marzano

Un’antologia, una drammatica testimonianza di fughe, di viaggi, di spostamenti. Dell’assoluta impossibilità di restare. Di doversene andare alla ricerca di un altro posto, un altro luogo, in un mondo migliore in cui valga la pena di vivere, in cui si possa provare a vivere.
Dieci autori, dieci firme famose, per spiegare e tentare di far capire.
Tra i profughi non ci sono buoni e cattivi, ma solo donne, uomini e bambini in fuga. Che fuggono dalla fame, dalla miseria, dalla guerra e soprattutto dalla morte sempre in agguato vicino a loro. Intere famiglie costrette a partire, ad abbandonare tutto solo per una speranza. Che lottano per sé e per i loro figli, perché sognano anche per loro un futuro migliore.
Sono in fuga dall’Africa, dal Medio Oriente. Per chi fugge e chi invece li riceve e li accoglie all’arrivo c’è solo smarrimento e dolore. Magari anche senso di impotenza Dimentichiamo la sterile ipocrisia.
Accogliere lo straniero, qualcuno che è tanto diverso da noi e che ha un’altra cultura, non è facile: tutt’altro. Ma, e le parole di papa Francesco ce lo ricordano ogni giorno, pensiamo a cosa hanno dovuto passare. Lasciare la propria terra abbandonando tutto, beni, madri, padri, figli, compagni per salvarsi dalla guerra e dalla disperazione.
Poi se qualcuno dagli scogli tira loro una corda: quella può diventare l’unica distanza tra la vita e la morte.
Questa dura consapevolezza della realtà ha convinto Volpi a cercare aiuto, a cercare delle firme pronte a testimoniare con lui sulle quotidiane notizie della fuga senza fine, dell’ennesima emorragia di profughi morti in mare nel tentativo disperato di giungere in Italia o sugli gli orrori commessi dall’ISIS anche per contrastare le voci nei programmi televisivi e tra le persone che si incontrano ovunque  e che ci parlano di odio, xenofobia e razzismo o al meglio di sterile indifferenza.
La prima fu Dacia Maraini che gli disse sì. Da quel momento il progetto ebbe vita, l’incontro con Gianfranco Di Fiore aggiunse preziosa linfa costruttiva e  grazie a Lillo Garlisi e a Laurana editore è diventato oggi realtà.
E a questo punto preferisco illustrarlo per voi con le parole dello stesso Claudio Volpe: «Eccoci qui a raccontare una storia diversa. Dacia Maraini, Francesca Pansa, Renato Minore, Gianfranco Di Fiore, Paolo Di Paolo, Michela Marzano, Simone Gambacorta, Pierfrancesco Majorino, Giampiero Rossi: dal più profondo del cuore il mio ringraziamento ad ognuno di voi».
Il risultato bello e encomiabile e che merita un applauso è una raccolta di racconti che, a detta di Volpe, che ha costruito l’antologia: «vuole restituire allo scrittore il suo compito di dare voce a chi voce non può avere e costruire, mediante lo strumento che solo le parole possono rappresentare, un percorso di riflessione, dialogo e speranza. Un mondo in cui ogni storia, anche la più tragica, possa poi trovare un lieto fine, con l’obiettivo preciso di dichiarare guerra a tutti coloro che ad ogni livello si adoperano quotidianamente per rendere l’Italia un paese impaurito e non ospitale».
Leggetela, farete del bene e vi farete del bene

 

Patrizia Debicke

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