Un caso come gli altri



Pasquale Ruju
Un caso come gli altri
E/O
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Una piacevole sorpresa il primo romanzo di Pasquale Ruju, uno che per il solo fatto di essere l’autore del fumetto “Demian” sta nel mio personale Olimpo, là dove alloggiano soltanto i migliori. “Un caso come gli altri” (e/o) è un noir attualissimo che ben s’inserisce nella collana “Sabotage” diretta da Carlotto (quella, per capirci, di Pulixi e Mazza tra gli altri). Se fosse un film potrebbe essere “Non essere cattivo” di Calegari, se fosse una canzone, “Un giudice” di De Andrè. Leggere il libro è come spalancare una finestra sul nostro Paese governato dalle mafie, dall’arroganza dei potentini e dalla corruzione anche ai livelli più bassi. Se non siete renziani e nemmeno alfaniani o grillini, allora fa per voi. Ci sono due donne sedute a un tavolo: una è un sostituto procuratore, mentre l’altra la moglie di un capo clan. Le 200 pagine ruotano attorno al loro dialogo. Ora l’una, ora l’altra, ricostruiscono la storia di una cosca che “influenza governi ed istituzioni, usa le banche per riciclare denaro, ambisce al controllo occulto di porti e aeroporti per sfruttare ogni genere di traffico”. Ruju ha inquietanti doti di preveggenza, non vi pare? “Bisogna agire all’ombra di un esecutivo apparentemente integerrimo, in grado di rassicurare i cittadini, ma che in realtà deve operare in modo funzionale alle esigenze dei nuovi azionisti”. A voi ricorda qualcosa? (a me, soltanto per fare un esempio, viene subito in mente il caso “Tampa Rossa”). “Un caso come gli altri” è scritto bene, con un linguaggio nero e anche molto filmico. Fino a due pagine dalla fine è un libro da 7/8, ma grazie alla trovata finale, arriviamo all’8 pieno. Aspettiamo già il prossimo.

Alessandro Garavaldi

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