Un mattino d’ottobre



Gianni Simoni
Un mattino d’ottobre
tea
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Un appuntamento gradito la scelta fatta di ripubblicare Un mattino d’ottobre, già visto in libreria ma completamente rivisitato, il prequel dei tre precedenti romanzi di Gianni Simoni in vendita per la TEA da meno di due anni, con la prima indagine del giudice Carlo Petri e ‘company’, come ci piace definire la sua centrata e simpatica serie di personaggi.
Un primo impatto che introduce uno a uno i protagonisti, mettendo in luce fin dalle prime pagine i rispettivi pregi, valori, piccole innocue manie, difetti. Ci presenta il giudice Carlo Petri, che ha scelto la pensione anticipata per allontanarsi da un sistema troppo rigido, ma sempre disposto a collaborare dalle retrovie e a sacrificare qualche principio in nome della giustizia e la sua ‘company’ fatta dal commissario Salvatore Miceli, un uomo retto dedito al suo lavoro e che non vuole accettare compromessi e da tutti gli altri. Un team decisamente inossidabile.
A Brescia il 27 ottobre lo squillo di un cellulare che fa bruciare uno stop all’ingegner Rava coinvolgendolo in una carambola, un incidente sull’incrocio provoca la morte di una piccina di quattro anni Giulia Strambi, figlia di una noto e stimato avvocato cittadino.
La terribile disgrazia porta in tempi brevi, con poca distanza l’uno dall’altro a una sventagliata di delitti, che paiono incomprensibili, quasi alla Al Capone . La prima vittima è l’ingegner Rava, poi Santina la baby sitter della povera bambina, quindi Letizia Strambi, la madre, eliminata con due pallottole in macchina davanti a casa sua. E la morte non si ferma… Chiederà altre vittime.
A parte l’arma, sempre la stessa, cosa collega o può collegare l’orrore?
L’acume di Maccari, giovane agente molto dotato, apre nuovi spiragli, offre possibili connessioni. Ma l’indagine stenta. Quale mai può essere il motivo, il movente, la vera spinta dell’assassino? La vendetta forse?
Una sfida che mette duramente alla prova la ‘company’ di Petri fino a un gelida e poco scontata conclusione postnatalizia.

patrizia debicke

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