A.G. Riddle è un nome che circola già da un po’ di anni nell’ambiente della science-fiction: la caratteristica dei suoi lavori è quella di mescolare la finzione narrativa alla realtà (o presunta tale) scientifica, arrivando a creare trame e intrecci tanto complessi quanto intriganti.
Un mondo di ghiaccio descrive uno scenario non poi così lontano da quello di un possibile futuro prossimo: la Terra, a causa del riscaldamento globale (o forse no?), è ridotta a un ammasso di ghiacci, e i pochi sopravvissuti sono in fuga verso le poche zone del pianeta che ancora offrono un clima vivibile. In mezzo a tutto questo, una sonda avvista un oggetto sconosciuto in orbita intorno al pianeta: che sia legato in qualche modo a quello che sta succedendo alla Terra?
Il romanzo alterna i punti di vista di due protagonisti:
Il libro è certamente avvincente, e la scelta dell’autore di alternare i punti di vista di due personaggi (il dottor Sinclair, forse l’unica mente del pianeta capace di svelare il mistero che si cela dietro l’oggetto sconosciuto -che ha tutte le fattezze di un’astronave aliena-, e l’astronauta che si trovava sulla sonda spaziale che ha avvistato l’oggetto stesso) risulta vincente. Peccato che a volte Riddle sia un po’ troppo didascalico, specialmente nei momenti in cui si dilunga in dettagliate spiegazioni scientifiche (che in alcuni casi sembrano dei copia-incolla da wikipedia): ma al di là di questo, il romanzo di lascia leggere, e le pagine scorrono via veloci attraverso le dita del lettore. Insomma, non aspettatevi Michael Crichton, ma un discreto libro senza troppe pretese con cui passare qualche piacevole ora del vostro tempo.
Un mondo di ghiaccio – A. G. Riddle
Pierpaolo Labadia
