Marco Cubeddu – Un uomo in fiamme



Marco Cubeddu
Marco Cubeddu
Giunti
Compralo su Compralo su Amazon

Roberto Franzini sta vivendo gli ultimi anni della sua giovinezza, in bilico tra autoironia e autocommiserazione, a Busalla, sulle alture dietro Genova. Pompiere quasi quarantenne, perennemente ironico e dolente, passa le sue serate tra il Circolo Barcollo da Ponassi e il letto di qualche Boccadirosa dei dintorni. Capello lungo, aspetto stropicciato e anima in pezzi, cresciuto a Sampierdarena tra il cimitero della Castagna e la cittadella di container sotto la Lanterna del porto di Genova, all’ombra di Alessandro, un fratello maggiore perfetta incarnazione del figlio modello, da bambino Roby era il piccolo di casa, introspettivo e ipersensibile, sempre all’affannata ricerca dell’approvazione del padre, leggendario caposquadra eroe del rogo della Iplom. Ribelle, contorto, intransigente, Roberto Franzini è ora pieno di fantasmi da scacciare. Suo malgrado, tra un gatto da salvare e una sbronza, goliardie coi colleghi e complicate emergenze cittadine, nel piccolo distaccamento genovese la squadra del turno C si prende cura di lui: il perennemente quasi divorziato Max che lo porta al lavoro puntuale, l’esilarante Soletta che gli dà continue lezioni di libertà, il caposquadra Braga che gli copre le spalle a suon di mugugni. E poi Baldo, il Jack Russell che lo tiene (quanto può) lontano dalla bottiglia, regalo di Anja, la pompiera più in gamba del Nord Italia con un debole per quest’uomo sempre in prima fila nel salvare gli altri, ma, in apparenza, tragicamente incapace di salvare se stesso. Nel pericolo, però, siamo quello che siamo. e per affrontarlo Roberto Franzini dovrà fare i conti con la Balena Bianca del suo passato, ritrovare se stesso nel confronto con la lezione più importante della sua famiglia di pompieri: c’è chi esce da Alamo coi piedi davanti e chi si traveste da messicano, come gli ha detto una volta Alessandro. Davanti al fragoroso silenzio di un gigantesco terremoto, Roberto scoprirà la differenza fra vivere e sopravvivere, liberandosi di maschere e paure, per affrontare con coraggio le grandi tragedie che la vita ci impone. E, forse, riuscirà a uscire da Alamo coi piedi davanti, dopo aver spento le fiamme che lo ardono dall’interno.
Trama fitta per questo Un uomo in fiamme di Marco Cubeddu (Giunti editore), che si dipana su due piani paralleli; da una parte l’infanzia e la prima giovinezza di Roberto, alle prese con rapporti familiari complicati e oppresso dal confronto con il padre, eroe dei pompieri, e con il fratello maggiore, dall’altra l’inizio della maturità, in cui Roberto dovrà scacciare fantasmi e sensi di colpa del passato per cercare di diventare, finalmente, se stesso, senza più l’assillo di dover essere, anche lui, un eroe a ogni costo. Senza dimenticare mai, però, che “il pompiere paura non ne ha”.
Il romanzo è probabilmente il più maturo e “compiuto” fra quelli finora usciti dalla fertile penna di Marco Cubeddu; spesso ironico e tenero, a volte commovente, si fa leggere benissimo, pur affrontando temi importanti, come il passaggio dall’adolescenza/giovinezza alla maturità e quello dell’auto-affermazione di sé come persona, o tragici fatti di cronaca recente.
Delicata e al contempo profonda l’introspezione psicologica dei personaggi principali, senza trascurare la creazione di “figurine” di una simpatia assoluta, come il mitico Soletta, pompiere omosessuale con tendenza innata a sdrammatizzare qualsiasi situazione, o il vivacissimo Baldo, Jack Russell un tempo cane poliziotto, ora divenuto, “pompiere onorario” e cane da macerie ma, soprattutto, angelo custode del protagonista.
Un bel romanzo, che riesce a divertire facendo, al contempo, riflettere e commuovere.
Bravissimo Marco, alla prossima!

Gian Luca Antonio Lamborizio

Potrebbero interessarti anche...