Una piccola storia ignobile



Perissinotto
Una piccola storia ignobile
rizzoli
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Alessandro Perissinotto ha regalato con Una piccola storia Ignobile (fresco vincitore del terzo premio Camaiore per la letteratura gialla) un capolavoro alla letteratura Italiana. Arrivato a Como a Parolario con un ritardo del treno sul quale viaggiava di tre ore per via di un cadavere sui binari, e quindi con gli accertamenti di rito (per un romanziere di gialli un percorso particolare). E’ stato accolto con affetto e stima dal pubblico comasco. Il romanzo è ambientato nella nebbia della pianura padana, tra la campagna intorno a Milano e la bellezza di Bergamo Alta. La protagonista Anna Pavesi è una psicologa. Non pensate a una psicoterapeuta da lettino e psicanalisi, lavora in una struttura per il recupero dei tossicodipendenti. E’ separata dal marito. Il giorno di San Valentino le arriva la telefonata di Benedetta Vitali (nome noto della Milano Bene) che sta cercando la sorellastra Patrizia, dimenticata da anni, e le racconta uccisa da un auto pirata su una strada di campagna. Il giorno della sepoltura il cadavere scompare… Perchè viene incaricata Anna, che non è una poliziotta, nè una detective lo scoprirete leggendo il libro. Nel libro, bellissimo c’ è l’ Italia di oggi, dei capannoni, delle fabbrichette, dei lavori saltuari, della prostituzione, della solitudine…
Perissinotto si spinge fino al cuore nero della vicenda, dove si annida la banalità del male, dimostrandoci che spesso, dietro il disegno scuro dell’ omicidio, non c’è l’estetica perversa del serial killer, ma solo la brutale normalità di una piccola storia ignobile. Un critico austero ha scritto speriamo che Perissinotto non incominci con un’altra eroina seriale, dopo la Camilla di Pederiali (SPLENDIDA) o il Montalbano di Camilleri (SPLENDIDO), invece io spero di si… Infatti mi ha anticipato che nel prossimo romanzo attorno a pagina 88 ricompare Anna Pavesi, e spero torni a farci compagnia spesso. Un capolavoro di uno scrittore con la S maiscola. Non daranno il Campiello o lo Strega a un “Giallista” ma che ci importa, la Gente Ama i gialli e i giallisti e quindi altro che Strega o Campiello!
Una piccola storia ignobile da leggere, rileggere e far leggere. (davide fent)

L’autore
Alessandro Perissinotto è nato a Torino nel 1964 e si laurea in Lettere nel 1992 con un tesi in semiotica. Inizia quindi un’intensa attività di ricerca, occupandosi di semiologia della fiaba, di multimedialità e di didattica della letteratura. È docente all’Università di Torino. Alla narrativa approda nel 1997 con il romanzo poliziesco L’anno che uccisero Rosetta (Sellerio), storia di un’indagine condotta negli anni ’60 in un remoto paese delle alpi piemontesi, al quale fa seguito, nel 2000, La canzone di Colombano, un “noir” ambientato tra Val di Susa e Delfinato all’inizio del Cinquecento. Treno 8017 (2003), è ancora una storia con delitto che prende le mosse da un fatto vero, la morte di oltre cinquecento persone in un incidente ferroviario del 1944, un incidente poco noto e mai chiarito. Il suo ultimo romanzo Al mio giudice è un’originale storia epistolare via posta elettronica. Perissinotto collabora inoltre con il quotidiano La Stampa, per il quale scrive articoli e racconti che appaiono sul supplemento TorinoSette. Infine è terzino destro (non sempre titolare) nell’Osvaldo Soriano Football Club, la nazionale di calcio degli scrittori italiani. Con Al mio giudice ha vinto il Premio Grinzane Cabour 2005.

Alessandro Perissinotto – Una piccola storia ignobile – Rizzoli
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