Vacanze…ma chi scrive non è mai veramente in vacanza… o forse lo è sempre. Dipende dai punti di vista. Di fatto un po’ di relax non è inconciliabile con la scrittura e soprattutto lascia il tempo di leggere i libri come sarebbe logico fare. Cioè di fila, non quelle dieci paginette ogni sera come di solito i ritmi lavorativi impongono durante l’anno. Un sistema che ammazzerebbe qualsiasi testo. Potersi concentrare diverse ore al giorno su un racconto ci aiuta a viverlo, ad andare oltre l’emozione della singola scena. Ovviamente la scelta dei testi, a priori, è fondamentale. Se un libro proprio non va giù… come diceva Ed McBain perché sprecare tempo? A me è andata bene. Lamentavo un po’ di tempo fa proprio su queste pagine la mancanza di storie hard con i sani, vecchi protagonisti “hard” di un tempo. Ho dovuto ricredermi. Questa estate ho trovato pur in autori differenti e in collane diversissime testi e personaggi di grande soddisfazione. Prima di tutto una chicca in edicola Parker: Inferno in terra(Mondadori) raccoglie i primi tre romanzi di Richard Stark pubblicati tra la metà degli anni ’60 e i primi ’70 nei Neri del Giallo Mondadori. Collana che , in uno special,ci offre una rimpatriata con l’eroe crudele e nerissimo dell’alter ego di Donald Westlake. Da Anonima Carogne a Liquidate quel Parker e A ferro e fuoco ,si attraversa un universo criminale secco, fatto di duri e “piu” duri, di bambole, di personaggi ambigui in un’America che si è cristallizzata nella mente come scenario ideale del crimine. Certo, che per i lettori dell’epoca fu un bel pugno nello stomaco. Doppiato, oggi da Un caso di acciaio del fantascientista Dan Simmons( del quale questa estate è uscito anche l’ottimo La scomparsa dell’Erebus, un romanzo a metà tra Melville e Jack Landon da non perdere) che, sempre sul Giallo, termina la sua serie nera il cui protagonista , Kurtz, ha più di un legame con l’eroe di Stark. Piacevolissimo l’esordio di Atticus Kodiak, guardia del corpo creato da Greg Rucka che pubblica per le edizioni BD Io ti proteggerò. È un romanzo teso, violento ma che non rinuncia a trattare un tema sociale come le polemiche antiaboriste con un piglio che potrà far storcere il naso a qualche “catto- liberal” ma che aggiunge alla storia qualcosa in più, in qualunque modo possiate pensarla. Dalla revisione di un vecchio noir francese con Alian Delon (Per la pelle di un poliziotto) nasce la curiosità per un romanzo ristampato da Einaudi del maestro del nero d’azione francese, Patrick Manchette. Piovono Morti, pur non raggiungendola tensione di Posizione di Tiro, è un grande omaggio a Ross McDonald di cui l’autore era amico e traduttore. Un hard boiled parigino molto simile al film. Azione, humour e un bel ritratto della città. Ma la vera sorpresa è stata la rilettura di Tutti i racconti western di Elmore Leonard riproposta da Einaudi. 36 storie scritte tra il 53 e il 56. Avventure pulp che a volte (Quel treno per Yuma, Arriva Valdez) sono diventate anche dei film. Ottimamente tradotte da Luca Conti sono racconti scritti oggi, spesso molto più duri e violenti dei film che ispirarono. Un tuffo nell’epopea del West e la conferma che il noir d’azione, americano o europeo, alla fine è un diretto discendente del western. Cambiano forse i paesaggi, si va in auto invece che a cavallo e la semiautomatica ha sostituito la vecchia colt, ma lo spirito è lo stesso. Uno contro tutti. una formula che, nel filone funziona sempre.
Un’estate da duri
stefano di marino