In occasione della sua partecipazione alla Biennale del libro di viaggio di Arona, Simone Cristicchi si č brevemente raccontato a Whiteside. Ad Arona, Simone Cristicchi ha cantato alcune canzoni tratte dal suo ultimo album e ha letto una delle tante lettere ritrovate nel manicomio di Volterra. Ad accompagnarlo lo “Gnu Quartet”.
Ho iniziato la mia carriera artistica inventando e disegnando storie, mentre frequentavo le scuole medie invece di comperare i fumetti li disegnavo.
Piů tardi mi sono dedicato molto seriamente a questa attivitŕ, andavo a lezione da Jacovitti e dopo la sua morte ho continuato per conto mio trovando un mio stile personale.
Passavo anche dieci ore al giorno a disegnare strisce. La necessitŕ della sintesi del fumetto per accordarsi con la grafica mi ha facilitato il passaggio alla canzone che richiede la brevitŕ per raccontare delle storie.
A 18 anni, a seguito del ricovero di un amico un po’ piů grande di me, ho svolto attivitŕ di volontariato nelle cliniche psichiatriche. Ho iniziato a raccontare le storie delle quali sono venuto a conoscenza nei miei concerti, tra una canzone e l’altra, quindi ho costruito degli spettacoli.
L’anno scorso la Mondadori mi ha offerto di scrivere un libro (“Centro d’igiene mentale”, n.d.r.). Per realizzarlo ho compiuto un viaggio visitando diversi ex manicomi vi ho racchiuso le mie esperienze e diverse testimonianze.
Mi sono reso conto che spesso le storie inventate sembrano vere, mentre quelle vere a volte sembrano inventate. Per esempio il professore che aveva imparato a memoria tutta la Divina Commedia e la recita esiste realmente.
Nel libro sono contenute anche le lettere originali trovate nel manicomio di Volterra, documenti inetidi scritti dai malati di mente e che non venivano mai spedite. Sono lettere bellissime e la loro pubblicazione č un atto di giustizia.
Il libro ha avuto grande riscontro sopratutto grazie al passaparola, dopo la vittoria al festival di Sanremo č stato primo nella classifica delle varie.