Wunderkind



D'Andrea G.L.
Wunderkind
Mondadori
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Autunno a Parigi. Il ragazzo Caius è alle prese con un oggetto particolare, donatogli da uno sconosciuto dall’aspetto poco raccomandabile, Spiegelmann , una moneta d’argento, strana perché attiva in Caius inquietanti visioni con volti mostruosi . E ogni volta che se ne libera, gettandola via, essa torna sempre. Perché è lo strumento con cui il male, iscritto nel destino di Caius, si manifesta. Da quel momento in poi, la vita del ragazzo non sarà più la stessa, verrà assalito da creature mostruose che uccideranno i suoi genitori, verrà tenuto nascosto e protetto da strani personaggi dai poteri e dall’aspetto inconsueti, alcuni dolcissimi come Rochelle , la Rarefatta, altri curiosi come Re Fil di ferro, o coraggiosi come Buliwyf il Licantropo. Scoprirà che il quartiere dove ha vissuto, il Dent de Nuit , così tranquillo e normale all’apparenza , non è segnato nelle mappe e copre segreti orribili, è un tramite verso un’altra dimensione. Le trame che si ordiscono nei confronti di Caius lo spingono nei sotterranei del Sacello, dove Caius, per salvare il suo alleato Gus, commette l’Infrazione. Così facendo, a sua insaputa il suo nemico primo, colui che gli aveva regalato la moneta, ha attivato le potenzialità magiche di Caius , che è il Wunderkind, il magico ragazzo dai forti poteri. Ma quando sembra che il nemico possa prevalere, l’esercito delle mani mozzate interviene e impedisce la realizzazione del piano che vedrebbe il Wunderkind asservito al malvagio Spiegelmann. Tuttavia qualcosa ancora accadrà….

Come ogni riassunto queste righe non rendono il tono apocalittico del romanzo, non rendono la possibilità, cardine del romanzo, di avere livelli di lettura differenti, non suggeriscono, in questo mondo che vive nella contemporaneità, il valore irrinunciabile della memoria. Tutti elementi che invece spiccano nella lettura consapevole di “ Una lucida moneta d’argento “, primo volume della trilogia del Wunderkind , facendone un romanzo di grande respiro, che appartiene strettamente ad una contemporaneità complessa.

E quindi, rimane un interrogativo, quale appartenenza di genere per questo testo? Fantasy ( ci sono creature fantastiche, ma si svolge in un quartiere di Parigi anche se inesistente, ai giorni nostri ) ? Horror ( quante vittime di creature mostruose troviamo nel libro ) ? Thriller ( abbonda la suspense, il colpo di scena e ci sono molti elementi nascosti che si scoprono via via ) ? Avrei potuto usare la pragmatica formula del Crossover, che viene utilizzata in ogni campo, dal software alle auto, fino alla letteratura, nel significato di commistione di diversità. Mi pare un sotterfugio. Forse la definizione che più convince è quella di un romanzo non identificabile con certezza che fa parte della ‘ nebulosa letteraria’ di cui discutono i Wu Ming, al riguardo del New Italian Epic.

O forse, più semplicemente è un noir, se si può cominciare ad estendere il senso di questo aggettivo, abbandonando la categorizzazione, ormai quasi bizantina, che comprende diversi generi giallo, thriller, poliziesco, investigativo, mistery, hard boiled ecc.

Credo che siano maturi i tempi per comprendere sotto la denominazione noir tutto ciò che nello svolgersi di una vicenda , fa emergere l’oscuro che c’è in ciascuno di noi, l’ombra che per alcuni non si domina e si concretizza in azioni criminose o, semplicemente, malvagie. Oppure suscita visioni e materializzazioni fantastiche e spaventose. Anche questo fa parte dell’oscuro. E il nero è l’oscuro.

Silvia Torrealta

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