50 anni fa moriva Dashiell Hammett

Cinquant’anni fa, il 10 gennaio del 1961, moriva lo scrittore Dashiell Hammett, l’iniziatore di quella “hard boiled school” che rivoluzionò il genere giallo e poliziesco.

Con Hammett nasce nell’America degli anni Trenta un nuovo filone della letteratura poliziesca caratterizzato da un forte verismo e dalla preponderanza dell’azione e della fisicità sul processo deduttivo e da una nuova figura di investigatore duro e cinico .Gli “allievi” della Scuola dei duri scrivono quindi romanzi in cui l’enigma e la scoperta del colpevole sono soppiantati dalla violenza, dalla tensione e dalle durezze fisiche e psicologiche, specchio della realtà sociale del tempo.

Nata intorno alla rivista Black Mask diretta da Joseph T. Shaw, questa narrativa poliziesca aderisce allo spirito sociale americano del periodo tra la Grande Depressione e il New Deal di Roosvelt. Shaw chiede ai suoi autori di raccontare le loro storie nel modo più diretto possibile e in prima persona per provocare nei lettori eccitamento e tensione. La violenza, i gangsters, il sesso sono argomenti presenti quotidianamente sui giornali e il loro passaggio in opere narrative è quasi inevitabile. Il genere diventa popolare con le opere di Dashiell Hammett, il suo principale esponente che adopera uno stile incisivo e secco ed i suoi personaggi assumono atteggiamenti a volte violenti o troppo duri. Lo scrittore riversa nei suoi romanzi l’esperienza personale di detective privato all’agenzia Pinkerton, dotando le sue storie di una connotazione molto realistica e portando il criminale nel suo reale contesto. Secondo Raymond Chandler, continuatore della Scuola dei “duri”, Hammett “restituì l’assassinio alle persone che lo commettono per delle ragioni, non per fornire un cadavere, e con i mezzi a portata di mano, non con pistole intarsiate, curaro e veleni tropicali. Egli mise sulla carta queste persone come sono, e le fece parlare e pensare con il linguaggio che esse abitualmente usano per i loro fini”.

Le opere di Hammett, dal romanzo Il falco maltese a L’uomo ombra, ai racconti La città degli incubi, riflettono la mancanza di fiducia verso le istituzioni e le società che si è radicata nell’America del proibizionismo. Quegli anni di recessione economica hanno messo in luce le profonde ed inquietanti ingiustizie sociali, producendo una mitizzazione del criminale. I poliziotti, i politici ed i potenti corrotti compaiono spesso come maschere caricaturali, prigionieri della loro avidità e del loro desiderio di mantenere i privilegi. Gli investigatori di Hammett, da Continental Op al famoso Sam Spade, sono delusi dalla vita, cinici ed inadatti ad un mondo in cui la sopraffazione è la regola. Contro questa realtà essi stessi riconoscono di poter fare poco se non assicurare qualche colpevole alla giustizia.

cristina marra

Potrebbero interessarti anche...