A mani nude



Paola Barbato
A mani nude
Rizzoli
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Il tempo è galantuomo. E’ la pura e semplice verità. Non ci ero mai riuscito, il libro era da qualche tempo su uno scaffale della mia libreria ma non arrivava mai il momento giusto. Poi, è arrivato e il tempo, visto che è galantuomo, mi ha fatto scoprire Paola Barbato, a mio avviso, la signora del thriller italiano.
Sì perché Mani Nude, è un libro che sconvolge, è un romanzo che apre delle brecce profonde, è una storia che risveglia una moltitudine di sentimenti travolgenti e in dicotomia tra loro. Bastano le prime quindici, venti pagine per accorgersene. Un incipit terrificante che fa piombare il lettore dentro a una storia underground che più nera (o noir) non si può.
E’ la storia del suo protagonista, un ragazzino di sedici anni che viene prima rapito e poi catapultato dentro a un mondo fatto di violenza, sangue e assassinii. Il teatro è quello degli incontri clandestini tra cani dove i cani, sono gli esseri umani che si battono all’ultimo sangue (dove chi perde muore, punto e basta) e dove le scommesse della gente ricca e perversa fanno incassare molti, parecchi soldi agli organizzatori.
Gladiatori moderni, assassini che si affinano nell’arte dell’ammazzare, crudeltà inaudite ma anche, personaggi straordinari, vite perdute che per alcuni attimi, lottano per qualcosa di più che non sia solo aver salva la vita.
E’ la storia di Batiza quindi (il soprannome che prenderà il protagonista) e del suo mentore Minuto, suo vero padre negli anni in cui il ragazzo, diventerà qualcuno in quel mondo depravato e violento. E’ un romanzo che non da respiro, scritto con un’audacia e un’immaginazione meravigliosa, un libro che fa provare paura, vergogna, orrore, ansia ma anche amore, solidarietà, speranza.
E’ un thriller talmente affascinante che risulta difficile descriverlo. Bisogna leggerlo, non ci sono scorciatoie. Scoprirete la bramosia che vi farà girare le pagine una dietro l’altra, senza interruzioni, non proverete ne fame ne sete, arriverete alla fine, all’ultima pagina e rimarrete a bocca spalancata.
Perché Paola Barbato, per me e lo ripeto, è la regina del thriller italiano.

Marco Zanoni

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