Acqua scura – Charlotte Link



Acqua scura - Charlotte Link
Acqua scura
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Le indagini di Kate Linville
Dopo L’inganno, La palude, Senza colpa e La notte di Kate, torna la prolifica scrittrice tedesca Charlotte Link, con la quinta indagine del suo personaggio più amato, Kate Linville. Una poliziotta, quest’ultima, che ha raggiunto l’approvazione dei lettori per una peculiarità: la tenacia. 

Kate è quel che si dice una perdente nella vita, poiché numerose vicissitudini l’hanno portata a chiudersi in se stessa e a ricercare la solitudine, ma una vincente sul lavoro, dato che nessuno ha la sua perspicacia nel trovare incongruenze, anche piccole, che solitamente portano a una pista. 

Onore al merito e questo resta un dato fisso.

In Acqua scura la storia si dipana su due piani temporali paralleli, il 2008 e il 2023. Così come vi è un caso principale di sparizione di una quattordicenne, dove Kate è chiamata a indagare ufficialmente, che poi viene trattato in contemporanea alla storia incredibile in cui lei, suo malgrado, viene coinvolta. Un doppio binario, dunque, che non fa altro che catalizzare l’attenzione del lettore. La vicenda infatti non è statica, altra caratteristica di questa autrice, bensì ritmata e adrenalinica. 

In una notte di tempesta, due famiglie stanno campeggiando liberamente in una baia della Scozia, sulla costa occidentale. Non si conoscono tra loro, quando vengono aggredite nella notte da una banda di balordi mascherati, che torturano e uccidono tutti tranne una sedicenne, la fortunata Iris, che sfugge al massacro. Quindici anni dopo, proprio Iris comincia a ricevere minacce anonime e a essere perseguitata da uno stalker, per cui comprenderete che a chi scrive non è sembrata una buona idea quella di intraprendere un viaggio in furgone con un’amica, loro due da sole nel cuore della Francia. Ma tant’è. 

L’amica Tanya, infatti, scompare nel nulla, dopo avere lasciato Iris a piedi in prossimità di una forra, per andare a cercare aiuto. Questo perché Iris soffre di gefirofobia, ovvero la paura estrema di attraversare i ponti. Un timore invalidante che, a poco a poco, sfinisce anche chi le sta accanto. Caso vuole che da lì passi Caleb Hale, lo storico ex collega di Kate, ed ecco spiegato il coinvolgimento di quella che è stata appena nominata ispettore investigativo nella vicenda. Iris è in mezzo al nulla, senza soldi e senza cellulare, e ha bisogno di aiuto. Caleb è un gentiluomo che ne subisce il fascino, ovvio che le dia un passaggio e si occupi di lei. Ma per comporre i pezzi del puzzle, lui ha bisogno dell’autorità e della competenza di Kate, che chiama a rapporto.

Qualunque cosa le sia accaduta, magari Tanya non era il bersaglio. Forse lo è Iris, volendo pensare a un legame che ricolleghi ai cosiddetti “omicidi di Kilbride” del 2008. Però, se la ragazza quella notte era fuggita in preda al panico e non aveva saputo dare una descrizione degli assalitori, perché non accontentarsi di averla fatta franca e andare a svegliare il can che dorme? Invece, è più probabile che vi sia qualcosa di personale nella motivazione che lega gli autori del massacro a Iris. Soprattutto, lo stalker è da identificare in uno dei balordi?

Di sicuro tutto è iniziato quella notte in Scozia, che ha fatto di Iris una donna traumatizzata dal passato, nel quale non riesce in alcun modo a fare chiarezza. Un caso irrisolto, così com’è stato archiviato dalla polizia, che solo grazie al coraggio e alla testardaggine di Kate Linville troverà la soluzione.

Charlotte Link è abile nel creare suspense, attraverso una scrittura cinematografica incalzante, complice la buona traduzione di Alessandra Petrelli. Tanti sono i colpi di scena, in quest’intreccio molto ben architettato, compreso il finale.

Un romanzo che appassiona e spinge a terminare la lettura in tempi brevi. Di quelli in cui ci si chiede come facciano certi autori a inventare meccanismi tanto articolati e altrettanto coinvolgenti.

Cristina Biolcati

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