[L’autrice sarà ospite al prossimo Noir fest. Vi riproponiamo l’intervista apparsa sul numero 3 di Milanonera]
Come è nata Petra Delicado e come si è evoluta nel tempo?
Petra Delicado è nata per caso, come me e si è evoluta nel tempo.
Dopo aver terminato un libro che aveva richiesto un grande lavoro di documentazione e anche un viaggio negli USA, avevo deciso di scrivere qualcosa di più tranquillo e avevo pensato a un giallo perché non era necessario documentarsi molto. Avevo scelto una protagonista femminile anche se nei gialli di solito le donne sono o la femme fatale, o la vittima, o la moglie del poliziotto o la complice dell’assassino. Volevo che Petra Delicado fosse una donna poliziotto forte, con potere e capace di comandare, una vera protagonista. Nel corso degli anni sta invecchiando piano piano, più lentamente di me e commette anche qualche errore come quello di sposarsi per la terza volta.
A chi si è ispirata?
A nessuno in particolare, è un collage di diverse persone. Pedra ha alcune caratteristiche mie, è una donna tipica della mia generazione. Ama l’ironia come me e a volte anch’io sono di cattivo umore. Sa perfettamente che si deve sempre lottare per ottenere le cose. Si cerca sempre un’identificazione del personaggio con la realtà ma non è così. Non è un personaggio autobiografico.
Nell’ultimo libro, Firmin Garzòn è andato in Messico. Tornerà Firmin?
Si, Pedra non può esistere senza Firmin. E’ un personaggio importantissimo, basilare. E’ anche molto più simpatico di Pedra.
Nei suoi libri a volte tratta argomenti molto difficili, come si documenta e cosa vuole dirci in merito?
Per scrivere Nido Vuoto ho dovuto effettuare una ricerca sullo stupro infantile, la polizia mi ha spiegato come funzionava. Mi hanno anche offerto di vedere delle foto ma ho rifiutato. Preferisco che i lettori abbiano la possibilità di immaginarselo. Come scrittrice avrei dovuto arrivare fino in fondo e guardare le foto, ma io non ne sono capace. Sono una narratrice, non mi sento depositaria della responsabilità di fare arrivare la verità alla gente, io voglio solo scrivere un libro, offrire un prodotto letterario. Voglio scrivere storie in modo che la gente si commuova, senza esagerare, sarebbe una mancanza di fiducia verso il lettore. Nei miei libri, anche se a volte parlo di cose terribili, cerco di non urtare mai la sensibilità del lettore.
Si ritiene una scrittrice di giallo o una scrittrice tout court?
Penso di essere una scrittrice tout court.
Quando ha iniziato a scrivere?
Fin da piccola mi piaceva scrivere, ho sempre scritto ma ho pubblicato solo dopo i trent’anni.
Vorrebbe cambiare qualcosa nella sua vita di scrittrice?
No, sono molto felice così e non ho grandi ambizioni. Il mio sogno è di avere tanti amici, tanti lettori, tanti cani e una birra gelata.
Ha frequentato una scuola di scrittura?
No, mai. Sono contraria a questo tipo di scuole.
Che tipo di lettrice è?
Sono una lettrice paziente, di quelle alle quali piace rileggere e riflettere sui brani che mi colpiscono in modo particolare
Legge scrittori italiani?
Mi piacciono molto i nuovi scrittori italiani, Carlo Lucarelli, Massimo Carlotto, Niccolò Ammaniti, Andrea Camilleri, Gianrico Carofiglio.
Quali sono gli scrittori italiani più conosciuti in Spagna?
La letteratura italiana è molto poco conosciuta in Spagna, è un peccato che sia così. Praticamente sono molto noti solo Camilleri e Moccia.
Si può vivere di sola scrittura in Spagna?
Si, ma non da molto tempo. Negli ultimi anni c`è stato un grande cambiamento. Io in passato ho lavorato per tredici anni come professoressa di inglese.
C’è un libro che avrebbe potuto scrivere?
Si, I Buddenbrooks di Thomas Mann, soprattutto avrei voluto averlo scritto a 25 anni come Thomas Mann.
Come immagina il suo lettore tipico?
Non lo so, non scrivo per nessuno in particolare, mi sforzo per cercare di farmi capire.
Dove sono più popolari i suoi libri?
Più che in Spagna i miei libri sono molto popolari in Germania e in Italia. Ultimamente anche in Francia.
In quante lingue sono stati tradotti?
Sono stati tradotti in 14 lingue diverse e sono letti in tutti i continenti, tranne che in Asia.
Ci sono progetti per trasporre in film i suoi libri?
In Spagna per Tele5 sono stati realizzati 13 episodi di Petra Delicado. Ho scritto anche un racconto per la TV. Le sceneggiature sono state realizzate da altri.
Desidera dire grazie a qualcuno?
Si, a tutti. Ringraziare fa parte della mia natura. Mi sembra un privilegio poter scrivere storie che altri leggeranno.
Qual è la più grande soddisfazione della sua attività di scrittrice?
Le traduzioni, più del denaro che si guadagna scrivendo. Pensare che gente tanto diversa possa leggere i miei libri è meraviglioso.
Come si organizza per scrivere?
Per qualche libro ho avuto la strana mania di scrivere a mano e ricopiare con il computer. Ora scrivo direttamente con il computer. Scrivo tutti i giorni, tranne il fine settimana.
Mi sembra una forma di normalità vivere la vita che vivono tutti. Scrivo per 4 ore al mattino e 2 al pomeriggio. Quando ero più giovane riuscivo a lavorare anche più a lungo.