Antonio Manzini – Ah l’amore l’amore



Antonio Manzini
Antonio Manzini
Sellerio
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Durante un’operazione chirurgica, un madornale errore provoca la morte del paziente. Malasanità? Potrebbe essere, in fondo l’errore umano è sempre possibile.
La denuncia contro l’ospedale seguirebbe il suo iter, se qualcuno non sentisse odore di marcio.
Un Rocco Schiavone reduce dalla stessa operazione del deceduto e con un rene in meno, inizia a fare domande. Qualcosa non gli torna, troppo bravo e professionale il primario che ha eseguito l’intervento, troppi i soldi coinvolti nell’eredità.
Amore, amicizia, dolore, compassione, impotenza, nostalgia, lacrime e risate, questi sono gli ingredienti di Ah l’amore l’amore.
L’amore è quello per il prossimo, per quell’umanità dolorante che è in ospedale, per la dolcezza e la compassione degli operatori sanitari, per la devozione di alcuni medici. Perché l’amore è l’ultima spiaggia della medicina
Compassione e amore dimostra Rocco che in pigiama, ciabatte e loden, dispensa cazziatoni e carezze. È duro Rocco, sempre più cinico e “incazzoso”. Ma dietro quella scorza dura, dietro il suo essere solitario e scontroso si nasconde anche una profonda malinconia. È il libro della riflessione, degli addii, non solo al suo rene. È la consapevolezza che ogni giorno, ogni anno che passa si perde qualcosa, o qualcuno. Il periodo delle feste, tra Natale e Capodanno, in cui è ambientato il libro, acuisce queste sensazioni. Puoi odiare le feste e far finta di nulla, ma in quei giorni le assenze diventano ancora più dolorose.
Ma si ride anche? Certo, e molto! Il cinico e il sarcasmo di Rocco, il suo essere confinato in un ambiente pieno di regole che ovviamente non rispetta, il suo alter ego Fumagalli, se uno è il panettone l’altro è il pandoro, e i soliti Deruta e D’intino danno al libro quella parte di commedia che dona sorrisi. Nuovi sentimenti e nuove relazioni iniziano, altre finiscono e pure coi botti… E poi ci sono  un colpevole da scoprire e  un movente da trovare e Rocco si butta sulle indagini con la rabbia e le decisione che gli sono proprie, coordinando la squadra dall’ospedale.
Manzini è abile nel creare questo connubio di commedia e dramma, di risata e riflessione. Un paio di sticazzi piazzati qua e là riconciliano sempre con la vita
Credo che Ah l’amore l’amore fosse un libro necessario alla storia di Schiavone. Dopo l’indagine sul casinò, serviva del tempo per permettere a Manzini di continuare a delineare la personalità di Rocco e per gettare i semi di possibili nuove storie per i suoi coprotagonisti.
Avere un protagonista e una serie di successo come quella di Schiavone può essere rischioso, si può cadere nella tentazione di “allungare il brodo”, ripetendo di continuo lo stesso schema e facendo andare le storie avanti piano, quasi indietro. Manzini no! Non ci sta e a ogni nuovo libro cambia le carte in tavola, per tutti i personaggi. Li mette e si mette in gioco e lo fa senza nascondersi.

Cristina Aicardi

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