Blacklands



Belinda Bauer
Blacklands
marsilio
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Steven Lamb, poco più che undicenne scrive al “diavolo”, al criminale, al serial killer, Arnold Avery che, preso e condannato, sconta i suoi orrendi delitti recluso nella prigione di Longmoor. Gli si imputava di aver rapito, ucciso e stuprato almeno quindici bambini nella contea di Devon. Ma il mostro assassino nasconde ancora molti segreti e solo sei piccoli corpi sono stati ritrovati, sotterrati nella brughiera di Exmoor.
L’autrice, Belinda Bauer, in Blacklands, suo primo e indovinato romanzo, ci svela da subito l’identità della potenziale vittima destinata e del suo carnefice. L’unico mistero da sciogliere resta solo come e dove i due si incontreranno…
Con infantile incoscienza Steven, determinato a scoprire dove Avery diciotto anni prima abbia sepolto suo zio Billy, una delle vittime, stabilisce un contatto epistolare con lui. Come in un duello, in punta di fioretto, senza timore dello spaventoso rischio che corre, il ragazzino chiede aiuto ma allo stesso tempo propone all’assassino quasi un rebus da risolvere, che lo eccita. La sfida prosegue. L’attesa del postino da parte dei due contendenti si fa spasmodica.
Arnold Avery viene coinvolto e travolto da quello stesso gioco. Le lettere lo portano a ricordare in un malsano crescendo di eccitazione e risvegliano in lui una tempesta emotiva dominata dai particolari dei suoi delitti e la voglia insopprimibile di uccidere ancora e ancora.
A un killer quasi da manuale,con i suoi feticismi e le sue manie, si contrappone coraggiosamente la straordinaria umanità della figura del piccolo Steven con i suoi commoventi tentativi di migliorare il mondo. Tutto è provocato dalla solitudine, da una vecchia tragedia che ha ridotto la nonna di Steven, madre di Billy, in una statua del dolore che aspetta ancora il ritorno a casa del figlio morto e ha quasi annientato la vita della sua famiglia fatta di nonna, mamma e fratellino. Per questo da due anni Steven ha cominciato a scavare nella brughiera. Per questo ha deciso di scrivere all’assassino… Forse, se riuscisse a trovare il corpicino dello zio, la nonna avrebbe pace, l’atmosfera di casa sarebbe diversa, serena.
Avery il “mostro” è lontano. Chiuso tra le sbarre… Ma una serie di colpi di fortuna, gli permetterà di fuggire. Il direttore del carcere sottovaluta l’evasione… Chi potrebbe mai trovare scampo nelle nebbie implacabili della brughiera? Nelle Blacklands? E invece il killer si prepara a giocare come il gatto con il topo…

patrizia debicke

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