E’ un fatto insolito che una graphic novel sia ai primi posti nelle classifiche nella narrativa italiana, tra i 20 libri più venduti in Italia in queste settimane, ben accompagnata dai precedenti libri di Gianrico Carofiglio che compongono la trilogia (per ora, e speriamo non per molto) che ha come protagonista l’avvocato Guido Guerrieri.
Opera dei fratelli Carofiglio, i testi sono di Gianrico, maggiore di 3 anni, magistrato serio e riservato, i disegni di Francesco architetto regista e attore, estroverso e simpatico con due vistosi anelli ai pollici, anch’egli scrittore come la madre, insegnante di lettere.
Protagonista è l’ispettore Carmelo Tancredi, personaggio delle storie dell’avvocato Guido Guerrieri, a capo di una squadra fantasma di agenti di polizia ufficialmente appartenenti alla squadra mobile, in gamba ma con una carriera non esemplare, che indagano su casi di persone scomparse, soprattutto bambini, in una città che non viene nominata ma riconducibile a Bari dalle targhe delle auto e da qualche raffigurazione. I cacciatori applicano anche un personale senso della giustizia. La vicenda narrata è molto dura, non lascia nessuna speranza.
Le tenebre sono nello squallore delle situazioni e dei personaggi con i quali i protagonisti vengono a contatto, ma soprattutto nella mente di Tancredi, tormentato dal ricordo di una bambina protagonista di un caso finito male.
Nel libro una sola citazione letteraria, Agota Kristof, una frase del poeta giapponese BashÁµ e gli origami a testimoniare la passione di Carofiglio, cintura nera di karate, per il Giappone.
Un’immagine parziale di spalle di Guido Guerrieri e l’apprezzamento per lui di Nora, unica componente femminile della squadra dei Cacciatori, lasciano presagire un futuro incontro tra i due… sarà narrativo o a fumetti?
Cacciatori nelle tenebre
ambretta sampietro