Cattivi. Mister H – Francesco Carofiglio



Francesco Carofiglio
Cattivi. Mister H
Feltrinelli
Compralo su Compralo su Amazon

Non è facile inquadrare l’opera di Francesco Carofiglio “Cattivi. Mister H”, metterla a fuoco e incastrarla in una categoria. Assegnarle un posto demarcato, cartesiano e canonizzato.

Se solo fosse facile ingabbiare il Male, se solo fosse possibile disinteressarsene!

Ma se lo fosse, non sarebbe.

Mettetevi molto comodi e scaldate la tisana più profumata che avete in dispensa.

Questa fatica di Francesco Carofiglio vi entrerà sottopelle, vi seguirà anche la mattina al lavoro, a fare la spesa, al calcetto. E in coda in tangenziale? E la notte? eh eh eh…

Un genere che ne attraversa molti altri e da tutti attinge ingredienti utili per realizzare  un’esperienza che entra in verticale nel lettore.

Iniziamo con l’ammettere che è scritto davvero bene: una prosa, un lessico e una sintassi che non lasciano tregua per capacità descrittiva, ritmo e “fotografia”.

Una scrittura alta, profonda e introspettiva per una narrazione “laterale”, come i mondi di cui dapprima fa cenno e in cui, poco alla volta, ci fa irrimediabilmente sprofondare. 

Non è una scelta quella di incontrare il Male ma ci vuole coraggio per guardarlo in faccia e affrontarlo senza arretrare. 

Il tema non è mica banale e ha a che fare con ciascuno di noi e con le nostre vite: il Male sovente le blandisce, le ammalia, le circonda – a poca o breve distanza – e poi tenta di aggredirle. E non è solo e soltanto una scelta personale a determinare l’esito della lotta.

Ciascuno di noi vede, incontra, possiede i suoi mali. 

Non esiste vita che non li incontri.

La differenza sta nel decidere se e come.

Diversamente è una cecità. Più della coscienza che degli occhi.

La storia di Carofiglio ci racconta delle vicende di Leonardo Byron Palamides, psichiatra e illusionista nonchè indagatore dell’incubo, e del suo arrivo a Londra nel 1929.

La vicenda è il ricordo di quegli anni, non banali, che proprio un Leonardo ormai anziano  compie per tutto il libro: è lui il narratore che ripercorre un balzo indietro nel tempo, ai tempi della sua gioventù, dell’arrivo in Europa, in una Londra in cui si mescolano modernità e traffico a impronte mai celate della gloriosa epoca Vittoriana. 

Negli Stati Uniti Palamides era stato al seguito di Harry Houdini, il celebre escapologo.

Giunto a Londra andò ad abitare in quella che era stata la residenza del nonno, si dedicò  alla sua professione di psicologo analitico (ben diverso dallo psichiatra, come spiega) ed ebbe tempo per dilettarsi con la pratica sportiva e per dedicarsi alle attività culturali.

La chiave di tutto fu l’incontro con Reece Mason (Professore di Storia Antica) e con la sua assistente Berenice Holmes, promettente egittologa nonchè nipote del professore.    

Da qui inizia la discesa inarrestabile.

Berenice era preoccupata per la sorella, Lilith, e per la malattia che la attanagliava da quando erano rimaste orfane dei loro genitori. Da quel momento Lilith aveva quasi perso la parola e soffriva di deliri notturni.

Berenice rivelò che le donne della sua famiglia possedevano il dono di leggere l’anima delle persone, per questo aveva fiducia in Leonardo e gli chiese di incontrare la sorella e, in qualche modo, di visitarla, di provare a stabilire un contatto e una comunicazione con lei.

Leonardo decise di soddisfare l’implorazione di Berenice e iniziò ad incontrare Lilith. 

La ragazza si faceva capire tramite dei disegni, dei tratteggi su fogli che Leonardo conservava nella stanza dei disegni. Poco alla volta quelle sequenze presero significato.

Ovviamente Leonardo svolgeva la professione ricevendo altri pazienti. Uno di questi, piombato improvvisamente nel suo studio sosteneva di chiamarsi Harry Jarvis, ammettendo di celare la propria reale identità, e di rivolgersi a lui in quanto preoccupato per un suo caro amico.

Al primo, seguiranno altri incontri con Harry Jarvis. Incontri sempre più tesi e significanti. E, per certi versi, inquietanti.

Nello stesso periodo Londra era scossa dalle numerose aggressioni di cui restavano vittime molte donne. L’aggressore mostrava un fare brutale e ferino, ma ciò non gli impediva di riuscire a trovare sempre una via di fuga senza lasciare tracce di sè.

Nel corso di una seduta Lilith avvertì Leonardo che “Lui ti sta cercando. Lui è stato qui”.

Un giorno, viaggiando senza meta per la città a bordo di un treno, Leonardo rimase incuriosito dal libro letto da un signore che aveva ad oggetto il potere medicamentoso delle piante. Una volta scesi, decise di seguirlo. La meta fu il cimitero e un piccolo orto in cui Eleazar Van Helsing, questo il nome del misterioso uomo, coltivava piante rare e con poteri particolari. Tra i due iniziò un dialogo che si concluse con l’offerta a Leonardo di alcune foglie di una salvia speciale.

Leonardo iniziò ad assaggiare questa particolare salvia, riuscendone a cogliere i poteri solo nel tempo. 

Ed ora si compie l’ultimo tratto, inizia un vortice sospeso tra possibile e impossibile, tra mondo reale e mondi paralleli, si tende all’estremo l’elastico della tensione narrativa ed emotiva, il lettore è ricacciato dentro agli eventi e ad un passo dal personale precipizio.

A ciascuno il gusto della scoperta, per compiere un viaggio dentro sè affondando tra le pagine di questo libro.

Non è un giallo, non c’è un killer da inseguire, braccare, fermare. Ci sono i mostri, i mostri di ciascuno di noi: chi è in grado di guardarli in faccia, di annusarne il fiato, di reggere al brivido di quel grugnito animalesco e di sostenere il confronto?

Pier Livrieri

Potrebbero interessarti anche...