Chi dice donna dice tacco



Bea Buozzi
Chi dice donna dice tacco
Morellini
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Raccolta di 17 racconti no! Forse più giusto 17 novelle con per scenario e minimo comune denominatore la scarpa al femminile, che parte alla grande con la dedica: “Sono la prova vivente di quanto un paio di scarpe possa cambiare la vita. A me è successo.”( firmato Cenerentola) E quindi largo alle occulte suasioni delle calzature tentazione, oggetto di desiderio, droga, feticcio, mito, sirena. Con il nome principe Christian Louboutin, che seduttore ricorre nelle pagine a fare da icona. Ma Bea Buozzi da brava professionista, e il mestiere si palpa, man mano che le sue storie cavalcano le pagine, ci introduce nei misteriosi meandri del top delle calzature e ci regala un calibrato ed efficace dizionario ad hoc per districarci nella materia, con allegate utilissime istruzioni per l’uso. Per i neofiti stendo rapidamente un elenco di prima occorrenza con i tipi di scarpe più vari e più noti e una sintesi alla mia maniera della narrazione, chiedendo venia all’autrice per la necessaria sintesi che nuocerà un tantino alla bellezza della sua ottima e dettagliata prosa esplicativa, ma tempo e spazio impongono. Vediamo: Scarpette di cristallo ( legate a una pragmatica cenerentola attualizzata); Décolletés di vernice ( che fanno da vero passaporto per ogni occasione); Tronchetto (alla Lolita per una caccia al tesoro di poca soddisfazione); Sandali alla schiava pericolosi, possono causare sindrome fatale), Décolletées Pump (attenti al feticismo masochistico macabro), Espadrillas e stivali Wellington ( anti rischiose barriere architettoniche milanesi), Peep Toe con dita a vista (la principessa… in treno): Mary Jane con laccetto (dedicate alle stangone che si credevano nane); Ballerine (chi non ricorda Audrey Hepburn in Vacanze romane?); Maxi Plateau (la vendetta delle scarpe con il tacco alto da boudoir profumato); Zeppe e Infradito (con un simpatico sprazzo di assoluta normalità familiare e un tocco di genialità dell’indimenticabile Salvatore Ferragamo), Sandalo modello Chanel (il magico stupore di un tacco natalizio); All Star (la sana filosofia del plain air); Texani (la liberta di essere ciò che si vuole); Stringate maschili (signorile davvero tutto fare); UGG (calde, comode…quanto e ovunque serve); Sabot (in uso agli olandesi, in Val dal’Aosta, ecc. Prediletti dalle zingare. Servono anche per profetizzare il futuro? Forse il futuro è in una suola di scarpa?). Ma ora vi lascio. Bando all’avarizia! Compratela! Scritta e concepita a passo di carica, piena di humour ma comprensibile con facilità anche dai neofiti, insomma dai non addetti ai lavori, questa gustosa raccolta ha il grande pregio, di raccontare con spirito le avventure e le disavventure della diverse eroine protagoniste delle vicende, un campionario della più svariate tipologie femminile, che ci accompagnano con disinvoltura dall’atmosfera sofisticata alla Coco Chanel al divertimento casereccio di Gardaland. Da leggere e… da consultare!

patrizia debicke

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