Leggere Tersite Rossi è come fare un tuffo in un mondo a tratti distopico, sicuramente degenere, assolutamente coinvolgente. A tre anni dall’ultima loro fatica letteraria gli autori colpiscono come sono soliti fare, senza banalità e come lame affilate di coltelli. Cinque racconti, una raccolta che coinvolge differenti personaggi legati dal file rouge dei colori che identificano ognuno il genere del racconto ma soprattutto legano tra loro le storie che sanno di ingiustizia, lotta e messa in discussione dell’esistente.
Racconti che fanno riflettere.
Si passa dalla sotria di un ragazzo perduto su strade di montagne e che ritrova il suo passato ingombrante, di una madre che lotta per assicurare alla figlia e al suo popolo un futuro diverso dall’opprimente presente, di un giudice che non sbaglia mai una sentenza nella convinzione d’essere infallibile, di un pornodivo che lotta contro l’ultima e fatale erezione e da ultimo di una faticosa ricerca di un riscatto sociale osteggiato dai poteri forti.
Il lettore viene catapultato in questi racconti ed è quasi come se precipitasse nelle vite dei personaggi che li popolano in un’accresciuta empatia che aumenta pagina dopo pagina.
Chroma insomma è un’insieme di storie che vanno non solo lette ma anche digerite.
Storie mai banali, come tutti i libri di Tersite Rossi.
