Come uccidere la tua migliore amica – Lexie Elliott



Lexie Elliott
Come uccidere la tua migliore amica
Piemme
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Lissa, Bron e Georgie sono amiche da anni, da quando al liceo erano le migliori atlete della squadra di nuoto. E anche se poi ognuna ha preso la propria strada, quella passione è rimasta, soprattutto per Lissa, che gestisce con il marito un hotel su un’incantevole isola del sud-est asiatico, e non può fare a meno della nuotata quotidiana, e di quel senso incredibile di libertà che prova a ogni bracciata.
È per questo che, quando improvvisamente Lissa scompare, sembra incredibile che possa essere annegata, anche se il corpo, con ancora indosso un costume rosso, finito nella rete di un pescatore, sembra non lasciare dubbi. Tra la gente del posto, però, si comincia a mormorare di vecchie leggende, strane storie che riguardano Kanu Cove, la baia dove Lissa è stata vista l’ultima volta. «Kanu prende. Kanu prende chi vuole essere preso…» E quando Bron e Georgie arrivano sull’isola per dare l’ultimo saluto a Lissa, qualcosa – qualcosa che è rimasto nascosto sotto la superficie cristallina del mare – comincia a venire a galla. Perché insieme a Lissa, l’oceano sembra essersi portato via molti segreti. E, si sa, tra migliori amiche i segreti sono di un solo tipo: quelli pericolosi.

Un thriller incalzante che difficilmente lasciate stare quando lo avete iniziato. Gli ingredienti dell’intrigo, dei sentimenti di amore e odio, della suspence più pura ci sono tutti. E sullo sfondo un luogo a dir poco paradisiaco, ottimamente descritto e immaginato, che per nulla si sposa con gli accadimenti più tragici. La domanda a cui risponde il giallo e la conclusione ovviamente inaspettata è: se la vostra migliore amica, la persona più vicina a voi viene uccisa, cosa fate? Fate di tutto per aiutare a capire cosa le è successo o avete paura di ciò? E se sì, perché?

La scrittura di Lexie Elliott che ovviamente andrebbe letta in inglese ma che comunque è ben tradotta, è fluida, asciutta, incalzante come quella dei grandi. E pensare che lei è una scienziata pentita, dedicata del tutto alla scrittura nelle sue Highlands e direi ha fatto bene visto che quelle atmosfere aiutano molto. 

Laura Marinaro

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