Come una guerra – Nicolas Mathieu



Nicolas Mathieu
Come una guerra
Marsilio
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Ci troviamo in Francia. La storia si svolge sui Vosgi, una catena montuosa che si estende lungo tutto il tratto occidentale della valle del Reno, da Belfort a Magonza. In una fabbrica due persone solidarizzano. Sono molto diversi. Bruce è un ex body-builder che non ha mai abbandonato la passione però intrisa di steroidi che gonfiano e alterano i risultati. Martel invece è un leader, un sindacalista dal passato problematico e un carico familiare pesante. Deve infatti prendersi cura della madre, gravemente malata di Alzheimer.  I padroni hanno intenzione di chiudere lo stabilimento. Ai due viene in mente, allora, di rapire una prostituta per rivenderla poi ad un banda di malavitosi organizzati. Loro si armano, trovano un posto sicuro dove portare la malcapitata e confidano nella solidarietà di persone più povere oramai anche di loro.  Chiaro però che un sequestro non è un gioco facile, è roba da professionisti. Se poi si incontra lungo la strada un’ispettrice, simpatica, empatica e carina, la situazione si complica e il tutto rischia di scivolar via nel fallimento più totale. Un arcobaleno di persone poi si avvicenda in questo libro. Persone con storie impegnative alle spalle, un sottobosco invisibile ai più e qualora diventi visibile inviso sempre da questa maggioranza. Un assassino fascista, una studentessa fisicamente dotata, un drogato narcisista, una prostituta in cerca d’affetto oltre ad un sindacalista corrotto e un’ispettrice che sembra combattere contro i mulini a vento.

Come una guerra è il libro d’esordio dell’autore che tra l’altro ha già preso il prestigioso premio Goncourt.  Nella tradizione del noir francese che si rifà a Malet. È un’indagine psicologica perché scava nella psiche e nella storia pregressa dei personaggi. È una fascinazione per il crimine dai risvolti sociali. In effetti si indaga sulla provincia dimenticata e sulla crisi economica sopraggiunta che rende cinico chi non ha più niente da perdere. Si parla perciò di disoccupazione, di globalizzazione ma anche di degrado, emarginazione. Un libro impegnativo che focalizza anche il suo sguardo sulla rabbia e il risentimento dei giovani delle periferie e il loro desiderio di un futuro.

Roberto Estavio

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