Un apparente suicidio, un giro di inspiegabili gravidanze, un piano ramificato e terrificante. Hanne Wilhelmsen dovrà risolvere il caso più complesso della sua carriera. La vita di Hanne Wilhelmsen sta per andare in pezzi. Dopo due anni di pandemia, sua moglie Nefis l’ha lasciata, portando con sé la figlia Ida. E quando una delle rare persone al mondo a cui tiene viene uccisa, Hanne si ritrova a fare i conti con un’indagine intricata e particolarmente violenta. Che la costringerà a lavorare giorno e notte e a combattere per scoprire la verità
“Dodici cavalli” di Anne Holt è un thriller accattivante e complesso.
Dalla fredda Oslo arriva Hanne Wilhelmsen: una ex Ispettrice di polizia, egoista e burbera costretta su una sedia a rotelle. Il thriller ideato e costruito da Anne Holt è uno di quelli che non deluderanno gli appassionati del genere. Il lettore si ritroverà a vivere un’esperienza d’indagine, di intuizione e, insieme ai vari protagonisti, cercherà di risolvere sfide all’apparenza impossibili.
Tramite uno stile di scrittura scorrevole, l’autrice ci racconta una storia cruda ed estremamente attuale. Infatti, il lettore si ritroverà a combattere contro un’organizzazione che “detesta” le donne e la loro libertà di scelta. Questo è un argomento molto delicato, soprattutto se lo caliamo nel contesto attuale, ma Anne Holt riesce ad introdurlo (e svolgerlo) nel miglior modo possibile, senza cadere nel banale o nella superficialità.
Interessante, se prendiamo in considerazione questo contesto, risulta essere la costruzione dei personaggi. Infatti, l’Ispettrice Hanne Wilhelmsen (diversamente abile) è omosessuale e dotata di profonda intelligenza. Questa scelta, se ci pensiamo bene, è in netta contrapposizione rispetto all’ideale degli antagonisti (votati al patriarcato e sfrontata misoginia). Hanne è l’emblema della forza: pelle coriacea e cuore d’oro. Ad accompagnare l’Ispettrice in questa avventura troviamo altre donne, caratterizzate nei minimi particolari e contrassegnate da spiccate doti. Ognuna con i suoi pregi e difetti. L’attenzione verso i personaggi non è un elemento da sottovalutare perché, spesso, in un thriller ci si concentra maggiormente sull’indagine. Parliamo, quindi, di un valore aggiunto.
Per quanto riguarda lo svolgimento della vicenda, tutto segue un filo logico e nulla è lasciato al caso. Le intuizioni che, d’improvviso, invadono le cellule grigie di Hanne invaderanno anche quelle del lettore senza tralasciare, oltretutto, il grande coinvolgimento emotivo che inevitabilmente andrà a crescere sempre di più.
Oltre a questo (e come in ogni thriller degno di chiamarsi tale), l’autrice non tarda ad inserire graditi colpi di scena che capovolgeranno tutte le convinzioni del lettore. Attenzione però, non stiamo parlando di un thriller psicologico ma bensì di uno di quei thriller ricchi di suspence e adrenalina. Il lettore si renderà conto della difficoltà dell’indagine e della corsa contro il tempo che non risparmierà nessuno se non si agirà alla svelta.
Insomma, per concludere vi posso dire che stiamo parlando di un thriller ad alta tensione ed enigmatico e, dato che fa parte di una lunga serie di libri, vi consiglio di iniziare dal primo “La dea cieca” (Einaudi).
Buona lettura!
AUTORE:
Scrittrice e avvocato norvegese. È cresciuta a Lillestrøm e Tromsø. Si è laureata in Legge all’Università di Oslo, finanziandosi gli studi col mestiere di giornalista televisivo, attività che ha continuato anche dopo la laurea. Dopo aver collaborato per un periodo con la Polizia di stato norvegese, ha iniziato la professione di avvocato. Dal 1996 al 1997 è stata Ministro della Giustizia. Il suo esordio come autore è del 1993, con il romanzo Blind gudinne, molto amato da lettori e critici, cui ha fatto seguito nel 1994 il secondo romanzo della serie di Hanne Wilhelmsen: Salige er de som tørster, che le ha fatto vincere il più prestigioso premio norvegese per il crime novel, The Riverton Prize.
I due romanzi sono diventati, rispettivamente, una serie Tv e un film. Anne Holt ha pubblicato poi molti altri romanzi, tra cui una love story impossibile tra due donne (Mea Culpa), del 1997, e l’acclamatissimo Det som er mitt, del 2001, qui tradotto con il titolo Quello che ti meriti, il romanzo che introduce la nuova coppia di investigatori Inger Hohanne Vik e Yngvar Stubø, con cui Einaudi Stile libero ha scelto di cominciare a presentare al lettore italiano l’opera della Holt.
La scrittrice vive attualmente a Oslo con la compagna e la figlia.
Di Anne Holt Einaudi Stile libero ha pubblicato con grande successo nel 2008 il primo libro della serie di Vik e Stubø, Quello che ti meriti (ora anche SuperET). Nel 2009 sono usciti i romanzi Non deve accadere (SuperET 2010), La porta chiusa – dove alla coppia Vik e Stubø si affianca la stessa Hanne Wilhelmsen -, e nel 2010 La dea cieca, vincitore del Premio Riverton per il miglior giallo norvegese dell’anno e il romanzo La vendetta. Del 2011 la traduzione di L’unico figlio. Del 2012 sono Nella tana dei lupi e Il ricatto; del 2013 Crimini e ricette e L’unico figlio. Tra i suoi ultimi romanzi ricordiamo: Quale verità (2014), Quota 1222 (2015), La minaccia (2016), La paura (2017), Il presagio (2017), La condanna (2018), La tormenta (2021), Il manoscritto (2023), Dodici cavalli (2024).