Con il ritorno dell’agente Aaron Falk (Chi è senza peccato, La forza della paura) Jane Harper ci porta a conoscere la realtà di una piccola comunità che, lungi dall’essere languida e sonnacchiosa, nasconde nelle proprie case profondi segreti mascherati da atteggiamenti di circostanza e abitudini.
Siamo in Australia!Â
Siamo a Marralee Valley dove ogni anno si tiene il tradizionale festival del vino: bancarelle, giochi, giostre, un’immensa ruota panoramica. Ma gli abitanti non pensano solo al divertimento: quel giorno ricorre un anniversario triste.
Esattamente un anno prima una giovane donna, Kim Gillespie, è scomparsa abbandonando la figlia di poche settimane nel passeggino.
Il corpo non è mai stato trovato ma nessuno, familiari e conoscenti, pensa che possa davvero essere andata via.
Così Aaron Falk, tornato a Marralee per un battesimo, si trova a seguire un proprio filo ideale, un’indagine del tutto personale che lo porta a scrutare nelle pieghe del paesino, in un campionario di varia umanità .
Ripercorriamo con lui il sentiero che porta al lago, attraversiamo boschi e vigneti ed entriamo, sommessamente, nelle case degli abitanti conoscendo il detto e cercando il non detto.
Io credo che il pregio di questo romanzo sia la capacità di ambientarlo, di fornirci i riferimenti e le coordinate di luoghi che forse non potremmo immaginare, perché lontani, o perché siamo più avvezzi a contenuti di autori americani o europei.
Ci sono immagini di laghi e colori di tramonti, il profumo del sottobosco, l’aroma del vino. Non ci sono azioni di polizia, non ci sono sirene spiegate: è tutto lì tra i vigneti, tra le case, tra la gente.
È lì tra le conversazioni, sia accennate sia profonde: è sempre stato tutto lì.
Se vogliamo trovare un aspetto meno piacevole, questo sta nella lentezza di alcune parti dove l’autrice ha indugiato parecchio sulle descrizioni, sui gesti.Â
Ma forse lo ha fatto per farci arrivare alla verità allo stesso modo: lentamente, come lentamente matura il buon vino di Marralee.
Dopo questo esilio – Jane Harper
Marinella Giuni