Lo specchio. È davanti allo specchio che Rocco si sente in difficoltà . Non riesce a guardarsi, forse non si vede nemmeno più o non gli piace quello che lo specchio riflette. Ha perso troppi pezzi di cuore, troppi amici, troppo amore, nel corso degli anni. Si guarda e non si riconosce, come non riconosce il mondo in cui vive. Non vede il futuro, non solo il suo, ma anche quello del pianeta intero. Per questo motivo, probabilmente, guarda con simpatia a quei giovani ambientalisti, il gruppo ELP del titolo, che manifestano pacificamente nelle piazze e liberano animali per le strade. Una generazione che invoca un cambiamento di rotta pronta a combattere in modo non violento per un mondo migliore, più sano, più verde. Rocco invece è grigio, spento, come il George Gray della poesia di Masters.
Molte volte ho studiato la lapide che mi hanno scolpito:
una barca con vele ammainate, in un porto.
In realtà non è questa la mia destinazione
ma la mia vita.
E’ una barca con le vele ammainate nel porto, incapace di muoversi e, per questo, pieno di rabbia. È infatti uno Schiavone più iroso e scontroso del solito quello che ritroviamo nel libro, alle prese con casi che si intrecciano, omicidi, violenza domestica… e il simbolo dell’ELP dipinto sui muri che comincia a comparire anche nella Valle, ma collegato a episodi violenti. Qualcosa stride, qualcosa non va. È una rottura del 10 livello, quella con cui si deve confrontare.
Parlando di Rocco e del suo stato attuale forse andrebbe aggiunta un’acca al titolo. Ha bisogno di aiuto Schiavone, che si sente solo ma allo stesso tempo è incapace di uscire dal guscio di solitudine che si è creato, nonostante anche Marina, nei loro dialoghi immaginari, lo sproni a farlo.
Elp è un libro di bilanci dove Schiavone incontra tutte le sue vecchie fiamme, vede che sono andate avanti, mentre lui è rimasto al palo, solo, per manifesta e a volte malcelata incapacità di lasciarsi andare.
Anche la sua squadra è cambiata, nel corso dei libri tutti i protagonisti hanno più o meno trovato il loro equilibrio, anche sentimentale, ci sono matrimoni in vista , anche D’Intino pare sul punto di trovare stabilità affettiva. Solo Schiavone no, non ne vuole sentire nemmeno parlare, non vuole partecipare alle felicità degli altri. Perché l’amore lo ha fatto soffrire e non si sente pronto ad affrontarlo nuovamente.
Perché l’amore mi si offrì e io mi ritrassi dal suo inganno.
L’unico sentimento che ancora lo pervade, e a cui si aggrappa, è l’amicizia, quella fraterna e antica, seppur monca di un pezzo, dei suoi due sodali romani, Furio e Brizio, una società di mutuo soccorso, fatta di battute, complicità e generosità . La stessa che riserva a Scipioni, consigliandolo e ammonendolo quando si trova a dover fare una scelta rischiosa.
Elp è un romanzo rabbioso e malinconico, sociale e intimistico, anche la parte, in teoria, più da commedia di D’Intino, una volta che si smette di sorridere, rivela la sua profonda tristezza e meschinità .
Bisogna accorgersi quando si è felici (si ripete Rocco) e poi ricordarselo, solo così ci si potrà di nuovo guardare senza paura allo specchio, che spesso sono anche gli occhi di chi ci sta di fronte.
Malgrado tutto avevo fame di un significato nella vita.
E adesso so che bisogna alzare le vele
e prendere i venti del destino,
dovunque spingano la barca.
Dare un senso alla vita può condurre a follia,
ma una vita senza senso è la tortura
dell’inquietudine e del vano desiderio.
È una barca che anela al mare eppure lo teme.
ELP – Antonio Manzini
Cristina Aicardi