Quando ero ragazzo alle prese con gli studi e con le prime esperienze lavorative d’un tratto balzarono agli onori della mia cronaca le gesta di tale Apo Ocalan, leader carismatico del Pkk, il partito dei lavoratori kurdo.
Il mondo mi ricordo era diviso tra coloro che lo etichettavano come un eroe e coloro per il quale era soltanto un sanguinario terrorista.
Erano gli anni novanta e le vicende travagliate di questo popolo di montagna senza uno stato a riconoscerlo mi incuriosì un poco.
Gli anni poi trascorsero via e la questione della diaspora kurda è purtroppo rimasta una causa persa per loro e l’ennesimo focolaio di guerra per gran parte della carta stampata e televisioni.
Il Kurdistan in realtà non esiste, è un’ estesa area geografica che politicamente è divisa in cinque stati, Turchia, Iraq, Iran, Siria e Armenia; la volontà del Pkk non si è mai esaudita ed Apo Ocalan è incarcerato da venti anni.
Enrico Fovanna l’autore del Il pesce elettrico è sempre stato a quanto pare molto sensibile alle vicende di questo popolo ed il suo romanzo è una dichiarazione d’amore verso i kurdi. Tre giornalisti di un quotidiano milanese vengono inviati in Turchia a metà degli anni novanta per prelevare un loro vecchio collega nonché amico, in uscita da una non ben definita struttura penitenziaria, forse un manicomio, dopo cinque anni di reclusione, reo di aver sostenuto in terra turca la questione kurda.
Da questa spedizione Stefano il protagonista del libro ne uscirà completamente a nuovo, pur sempre giovane avrà modo di vivere con intensità e passione la causa del popolo kurdo e l’incontro con le sue genti lo trasformerà in una persona diversa. Anche l’ideale d’amore fino a quel momento presente in lui in un determinato modo subirà una trasformazione ed il giovane reporter farà suoi nuovi ideali di vita.
Il pesce elettrico di Enrico Fovanna è un mix fra un reportage dalla Turchia ed un piccolo giallo e spesso sconfina anche in un surrealismo quasi onirico che trova difficile collocazione in un genere letterario.
Io l’ho letto con piacere perché mi ha ricordato la mia giovane età quando seguivo un poco le vicende tranquillamente qui in Italia, altri invece hanno toccato con mano il territorio e le persone, Fovanna è uno di questi. La diaspora kurda come tutti ormai sappiamo non si è ancora risolta, è molto attuale anche oggi e il solo collegamento attivo è ormai il binomio politica/terrorismo. +
Enrico Fovanna – Il pesce elettrico
Gianmarco Andreuccetti