I super eroi, considerata la loro natura psicologica, fanno parte di un prodotto letterario di solito associato agli ambienti polizieschi e alla vita crepuscolare metropolitana. Varietà di correnti culturali ed espressioni stilistiche caratterizzano il personaggio-eroe, tra questi in particolar modo il super-eroe ‘noir’; un inesplorato interprete delle notti del giallo, a metà tra il personaggio affascinante e l’individuo ambiguo.
Il Genere Noir nei fumetti
Il nome attribuito al genere “noir” è di derivazione francese, in principio indicava i romanzi in stile gotico, ma nel corso del tempo gli scrittori americani, nel pieno della loro insonnia, hanno riqualificato questo concept. Il genere noir, diventa nel XX secolo, il romanzo poliziesco di anti-eroi il cui scopo è farsi riconoscere in due modi: alcuni come contemporanei paladini della giustizia (personale) a difesa degli uomini vessati, altri come egoisti dediti al crimine per una propria soddisfazione personale. A differenza del ‘giallo’, concettualmente gemello del noir, quest’ultimo racconta la storia dal punto di vista del criminale, che qui è super-eroe fuori dagli schemi. I personaggi dei fumetti più importanti, accreditati come super eroi noir, sono: Batman, Spiderman, Iron Man, Diabolik; altri anti-eroi sono Criminal e Satanik, per giungere fino all’attuale Dylan Dog in cui la componente horror offre una svolta alle proposte commerciali preesistenti.
Chi è l’eroe dei fumetti noir
Spesso, fin dalla loro nascita, gli eroi noir non hanno vita facile: si prenda per esempio Diabolik, che sopravvissuto, ancora neonato, a un naufragio, è addestrato al crimine da loschi individui in una sconosciuta isola. A differenza di altri eroi, Diabolik non ha interesse a sostenere i poveri, non è Robin Hood; lui soddisfa solo il suo bisogno di ricchezza con la sua amata Eva Kant. Diametralmente opposto invece è Spiderman, che diventa super-eroe grazie ai poteri ricevuti dopo il morso di un ragno mistico. Peter, questo è il nome dell’uomo ragno, è un giusto, ama la libertà e ha sete di giustizia, il suo scopo è proteggere gli uomini dai malviventi. Questi sono solo due esempi che dimostrano la contraddizione tipica dei personaggi dei fumetti in chiave ‘supereroi noir’.
Il fascino del super eroe e rilancio della figura cinematografica.
La cinematografia ha rilanciato i personaggi dei fumetti, ripescandone direttamente alcuni dal bagaglio creativo della Marvel Comics e ripresentandoli in una veste più attuale, facilmente ‘leggibile’ attraverso lo schermo anche da chi non ha mai letto un fumetto. Altri supereroi noir invece, sono riprogettati con lo scopo di avere una forma più sexy e resi così più appetibili anche intellettualmente. Il fascino del super eroe si ricerca nella sua singolarità, appassionante dal punto di vista sessuale, poiché l’identità nascosta fa di lui una persona tutta da scoprire. Batman è attraente perché solo le labbra, lasciate scoperte, costituiscono il punto di contatto; il resto, immaginato o no, bisogna scoprirlo. Prendiamo ad esempio Sadik: è completamente coperto da una calzamaglia che lascia intravedere solo metà del suo volto, la ricerca dell’altra metà del viso genera fascino e attrazione. Diabolik porta con sé il fascino degli occhi gelidi, l’unica parte visibile del suo corpo in una tuta nera stile ninja che lo inguanta tutto. Insomma il fascino dei supereroi noir soddisfa ‘ogni tipo di palato’; naturalmente ogni donna di un super eroe a sua volta è un’eroina; in lei, l’eroe in maschera trova il calore dell’affetto e il vigore dello stimolo sessuale.
Dal passato al presente
I super eroi dei fumetti Marvel Comics sono un’icona del racconto noir, indubbiamente il carattere narrativo e l’estetica dei personaggi sono fuori discussione, essi sono i più accattivanti tra quelli proposti in questo genere letterario. E’ opportuno chiarire che i personaggi dei fumetti rappresentano un serbatoio di risorse, anche economiche, di conseguenza l’animus di scrittori e produttori è sempre in continuo fermento, con lo scopo di migliorare o adeguare i supereroi dei fumetti alle tendenze e alle contaminazioni delle generazioni di lettori che ciclicamente si susseguono. Di sicuro possiamo dire una cosa: nessun individuo, tantomeno una donna, si rivolgerà a questi personaggi per dire ‘Giù la maschera!’.