Final girls



Riley Sager
Final girls
Giunti
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Chi sono le Final Girls? Sono le sopravvissute, le uniche scampate a una carneficina.
E questo è proprio quello che è successo a Quincy dieci anni prima, quando un tranquillo weekend al lago tra amici  sì era trasformato in un massacro del quale è l’unica rimasta in vita .
Ricorda poco di quei tragici momenti, solo la sua corsa disperata nel bosco per sfuggire all’assassino e l’incontro con il poliziotto che l’ha salvata, uccidendo il suo inseguitore e che le è rimasto accanto da allora, vegliando su di lei e presentandosi ogni qual volta lei ne sentisse il bisogno.
Finito un incubo, ne è però iniziato un altro. Perché quei drammatici momenti l’hanno segnata per sempre, rendendola insicura, paurosa, indecisa. Alla tragedia personale si era aggiunta la morbosità dei media che la cercavano e l’avevano inserita a forza nel club delle Final Girls: le superstiti.
Tre persone rientravano a pieno diritto il quella definizione: lei e altre due ragazze, sopravvissute allo stesso destino.
E proprio la morte di una di queste, quella che più di tutte si era impegnata per cercare di  aiutare anche le altre a uscire dall’incubo, rigetta Quincy nel dramma, perché, poco prima di morire, quella ragazza aveva cercato di contattarla, ma Quincy si era negata.
Il mondo apparentemente tranquillo che Quincy si era costruita attorno crolla. Il suo fidanzato, la bella casa e lo xanax contro gli attacchi di panico non bastano più. Anche il suo amore per la  pasticceria, scudo di precisione, ordine e metodo, non riesce più a salvarla. Anche i media tornano a cercarla.
Ora mille domande le riempiono la mente. Perché Lisa l’aveva cercata? E soprattutto perch un giorno si ritrova alla porta la terza Final Girl?
Queste domande esigono una risposta, i buchi della memoria vanno riempiti, a ogni costo…
 Riley Sager ( pseudonimo di Todd Ritter stando al Guardian) costruisce con Final Girls  un buon thriller usando tutti i giusti ingredienti: un evento sanguinoso ancora poco chiaro, una sopravvissuta, buchi di memoria da riempire, personaggi ambigui e indecifrabili, la costante sensazione che le cose non siano come appaiono e, ovviamente, qualche colpo di scena ben calibrato.
La costruzione del romanzo è in crescendo, e la narrazione è alternata tra presente e passato, con il racconto della notte del massacro. Un puzzle che si va pian piano componendo fino alla rivelazione finale.
Cristina Aicardi

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