Il gatto del vice commissario Zottìa di Marco Polillo

Un gatto si nasconde nel giardino di una villa di Orta San Giulio, mentre a un centinaio di chilometri di distanza un altro gatto è inquieto e subisce un cambiamento che non gli piace per niente. Un’altra casa e l’assenza del suo padrone lo irritano e le giornate “confortevoli” sono solo un ricordo ed una vana speranza. Che fare? “Davanti a lui si apriva un mondo nuovo, sconosciuto” è meglio rimanere con la padrona Enza o fuggire e cercare Enea il vice commissario della Questura di Milano che da poco si è separato dalla moglie? Queste riflessioni, accompagnate da dubbi e incertezze caratterizzano le giornate del gatto di casa Zottìa e non solo lui nel romanzo “Il convento sull’isola” (Rizzoli) di Marco Polillo l’ultimo della serie dedicata a “Baffo” alias Enea Zottìa. Strani furti e sparizioni riportano Zottìa sull’isola di Orta San Giulio, dove aveva passato giorni indimenticabili in compagnia di Serena, la donna che ama sin dalla giovinezza ma che lo rifiuta. Ma stavolta non torna con lei, Zottìa è solo, la moglie l’ha lasciato e anche Serena non ha dato più notizie. Immerso in un caso che si evolve con due omicidi, Enea torna spesso sull’isola, al suo convento e nelle sue ville sontuose dove incontra l’affascinante Giulia. Il pensiero va spesso al suo gatto, alle loro abitudini semplici, al loro modo discreto di volersi bene. Nuove situazioni si prospettano per il gatto e nuovi cambiamenti sembrano procedere di pari passo a quelli del vice commissario. In una sorta di rapporto simbiotico Zottìa e il gatto sono protagonisti di una trama gialla in cui Polillo lascia ampio spazio all’analisi psicologica e alle scelte personali. Zottìa come il gatto si interroga spesso e mette in discussione anche l’operato della sua professione. Anche Enza sceglie e con un suo gesto egoistico rende invece felici Zottìa e il gatto che diventa il centro dell’attenzione delle due donne che si contendono il cuore di “Baffo”.