I grandi ospiti del Noir In Festival: Roberto Costantini.

Roberto Costantini sarà ospite del Noir In Festival domani, 9 dicembre alle 17.30 presso la sala Bianca ,Como.
In attesa di reincontrarlo, riproponiamo la chiacchierata fatta in occasione dell’uscita di Ballando nel  Buio.

51nrfA1Va9LCiao Roberto, benvenuto su MilanoNera.
Io partirei dal titolo del tuo nuovo libro. 1984 esce Born in the USA, il disco di Bruce Springsteen che contiene Dancing in the dark , Ballando nel buio. Il testo parla di un uomo che cerca qualcosa da fare, che non ha più stimoli, che vorrebbe agire, ma gli manca la scintilla.
Sì, esattamente, è la situazione di Balistreri alla metà degli anni ’80. Ballando nel buio  è diviso in due parti, una parte nel ’74 , quando Balistreri, il protagonista, ha 24 anni e poi 12 anni dopo quando lui ormai ha 36 anni, è diventato un uomo ed è entrato in polizia etc. Nel ’74 è uno studente pieno di ideali e voglia di cambiare il mondo, nell’86 è un uomo che, come l’uomo di Dancing in the dark, nel buio non sa più neanche cosa desiderare. Gli anni ’80 sono stati un mondo molto più materialista, gli ideali erano morti e quindi Balistreri è cambiato. Come sempre nei miei libri,  abbiamo un Balistreri in due situazioni diverse.

C’è una frase nel testo di Springsteen che dice” sono stufo di stare qui a cercare di scrivere questo libro. È capitato anche a te di pensarlo?
(ride ndr) Sì sì, capita. È successo questa volta come anche mentre scrivevo i precedenti. Credo capiti a tutti gli scrittori ogni tanto di essere stufi non tanto di star lì a scrivere quel libro, quanto di dover scrivere quella parte del libro che proprio non gli viene, che non si adatta al resto. Forse sono proprio quelle parti che andrebbero sostituite o eliminate. Cosa che io faccio.

Nei tuoi romanzi è sempre presente una profonda vena di malinconia…
e il l naufragar m’è dolce in questo mare“, senza voler assurgere a quei livelli ( ride ndr) è un tratto caratteristico di Balistreri. E’ chiara conseguenza dell’aver  costruito un personaggio diverso dalla maggior parte degli investigatori,uno che nella sua storia personale ha  delle cose che vanno oltre, a partire dalla perdita della madre causata dal padre. Una serie di cose per cui questa malinconia è profondamente presente, La malinconia di uno che ha preferito allontanarsi per non ferirsi ulteriormente, per  pian piano dimenticare, morendo prima di morire, come dice lui. E in ” ballando nel buio” c’è molta malinconia, E tanto più è  presente quando lo vedi da giovane, perché ne capisci anche la ragione.

Balistreri è messo da parte anche dalla società, è un uomo che si sente messo in un angolo e lotta per cambiare?
A metà degli anni ’80, cioè nella parte contemporanea del libro, quando lui è in polizia,  è uno a cui non frega più niente di nulla e di nessuno. È senza prospettive e senza ideali. Nel ’74 invece la sua idea era che si potessero cambiare le cose, ma non era un anelito ideale. Chi leggerà il libro lo percepirà. È sempre la rabbia, la rabbia legata ai torti che pensi di aver subito e quindi il desiderio di cambiare le cose, ma per rabbia.

Secondo te, noi italiani, rispetto al nostro passato, siano, disillusi, disincantati, feriti, illusi, ci abbiamo fatto pace o ci interessa far luce sui misteri recenti?
Io credo che alla gente, mediamente non interessi nulla degli anni di piombo, degli anni ’70. Interessa solo a chi ha avuto vittime e perdite, agli altri no. Sono notizie che appaiono un giorno sui giornali e poi spariscono

Nei tuoi libri torna spesso il calcio, con i suoi momenti memorabili. Siamo un popolo che si entusiasma solo per queste vittorie effimere?
Facciamo un esempio con Ballando nel buio. Allora, nel libro ci sono due scene. La prima è quella di Maradona che segna il gol di mano agli inglesi, l’altra, un po’ più importante e più grave, è la bomba di Piazza della Loggia a Brescia. Secondo me,la gente si ricorda perfettamente che anno era quando Maradona fece quel gol, ma se chiedi della strage di Piazza della Loggia, difficilmente ti diranno in che anno è successo. Il calcio interessa di più alla gente e io uso il calcio per rendere più chiara e facile la comprensione del contesto.
Se dico “1986” la gente non si ricorda nulla, se se dico ” Maradona, gol di mano” tutti si ricordano dov’erano e  con chi..
Può non essere bello, ma è la realtà in cui tutti viviamo. Poi Balistreri ti direbbe: io avrei voluto che fosse diversa,  ma non c’era modo.

Per chi voterebbe Balistreri? Oggi sarebbe un grillino?
Secondo me Balistreri non ha mai votato per nessuno, è un astensionista fisso e nemmeno voterebbe. Ma se dovesse veramente tornare a votare, sì, sarebbe un grillino. L’unico sistema che potrebbe ricondurre uno come Balistreri a votare è quello, perché è quello più vicino alla sua anima.

Un’anima di protesta…
Non è solo di protesta, è Balistreri che è un’anima che corrisponde alle dichiarazione di intenti del movimento. Poi ovviamente siccome Balistreri è anche uno scettico e un cinico direbbe: “però prima fammi vedere se è vero…, se davvero siete così puri,così incorruttibili. Vediamoli al governo e se poi è vero che sono così, li voto.

Perché secondo te personaggi come Balistreri e per certi tratti come Schiavone, quelli cioè che agiscono anche contro la legge, che si fanno un po’ di giustizia spiccia, piacciono così tanto?
Prima di tutto perché, secondo me, anche quelli che guidano tutto il giorno nel traffico delle città hanno. a un certo punto della giornata, il sano desiderio di fermarsi e tirare un paio di schiaffoni a qualcuno, Ma non si può fare.
Guarda, sto scherzando, ma non più di tanto. Fa parte dei desiderata della persona media. Una delle cose che vorresti poter fare impunemente.
Secondo me, rispetto a altri personaggi, in Balistreri c’è una cosa in più: ha dentro di sé tante cose brutte, ma ha anche una lealtà estrema, anche in condizioni in cui oggettivamente chiunque scenderebbe a un compromesso. Lealtà che rimanda a quella parte della nostra giovinezza in cui sognavamo di essere altro da quello che poi la vita ci ha costretto a diventare.
Balistreri è tutto ciò che la vita ci ha costretto a non essere.
Non puoi fare quello che fa Balistreri, perché poi non avresti più relazioni con nessuno, rimarresti solo. Però a tutti piacerebbe farlo…

In ogni romanzo Balistreri cresce, gli aggiungi particolari, diventa più completo.Tu hai già un quadro definitivo del personaggio?
Ho un quadro abbastanza completo se partiamo dall’inizio, dalla sua infanzia. Rispetto al suo finale, no.
Per esempio, alla fine de ” La moglie perfetta” lui prende per mano questa donna, finalmente, dopo dieci anni. Cosa succede dopo, un minuto dopo, io non lo so..

L’amore ha un ruolo fondamentale nei tuoi libri…
L’amore ha sempre un ruolo fondamentale. L’amore è una cosa negata nella vita di Balistreri data la morte della madre.
Parlando con molti psicologi, una delle cose più terribili che può succedere a un adolescente è la morte della madre, peggio ancora se hai il sospetto che c’entri tuo padre, come nel caso di Balistreri, che quindi ha dentro di sé la catastrofe peggiore che possa accadere. E  poi è chiaro che questo amore perduto diventa l’amore negato e anche l’amore cercato che però lui stesso fa in modo poi di distruggere.
In Ballando nel buio c’è un amore disperato. Se uno non ha mai amato disperatamente e inutilmente, non sa cos’è l’amore.

Quindi non hai nemmeno idea di che tipo di finale costruirai per Balistreri..
No. Ho idea di alcune cose sicure, però ce ne sono altre che preferisco lasciare alle sensazioni. Quando scrivi un giallo devi avere le idee molto chiare sulla struttura, sui paletti da rispettare. l’assassino la vittima etc. Però sugli aspetti più sentimentali puoi essere un po’ più libero.

Quando uno scrive un giallo ha i paletti di genere da rispettare, se il giallo poi è ambientato in un determinato periodo storico, ha ulteriori paletti entro cui muoversi. Come fai?
Mi documento. Prima di tutto devi sapere quello di cui scrivi quindi o lo conosci direttamente o ti devi documentare.
Nel caso della Libia, la conoscevo direttamente, nel caso di Ordine Nuovo mi sono dovuto documentare. Questo ovviamente ti mette dei paletti, ma ti dà anche il vantaggio che per l’ambientazione la gente poi si ritrova, sa di cosa stai parlando.

Come fa un ingegnere a scrivere così bene?
All’inizio mi chiedevano come fa un ingegnere a scrivere ( ride ndr), adesso è migliorata la domanda .
Non lo so, io al liceo ero molto bravo in italiano e in matematica. Poi al momento di scegliere la facoltà universitaria, dovendo scegliere tra ingegneria e lettere, ho ritenuto, e anche mio padre me lo ha fatto capire, che forse la strada dell’ingegnere era più sicura di quella di un possibile scrittore.
Però la passione per la scrittura c’è sempre stata. Io a 18 anni scrivevo già articoli sul Corriere dello Sport e mi pagavano.

Se non avessi inventato Balistreri, quale personaggio ti sarebbe piaciuto creare?
Avrei inventato il suo alter ego femminile e non è detto che non lo faccia presto.

E tra i noti?
Con ammirazione sincera, ti dico Lisbeth Salander. Credo di non offendere nessuno se dico che la Salander è il personaggio giallistico più straordinario creato negli ultimi trenta anni.
E lo è per tanti motivi che vanno oltre quello che appare in superficie.
Credo che le invenzioni maggiori nell’ambito del giallo degli ultimi anni siano stati i personaggi femminili. Oltre a Lisbeth ci sono  sicuramente quello di ” Gone girl” (” L’amore bugiardo”), che è stato in vetta alle classifiche americane e inglesi e invece non so per che motivo in Italia ha venduto pochissimo, e la  ” La ragazza del treno”. I personaggi di riscatto femminile sono quelli che colpiscono di più.

Quindi dobbiamo aspettarci un tuo personaggio femminile?
Questi personaggi sono stati tutti inventati da donne e non da uomini, inclusa Lisbeth. Perché, se lo chiedi alla convivente di Larsson, lei ti dice chi ha veramente inventato quel personaggio..
Io mio personaggio femminile de ” La moglie perfetta” è un personaggio molto approfondito, nato da ore e ore di colloqui con mia moglie e altre signore perché da solo non ce l’avrei fatta.
Credo che una donna sia molto più capace di calarsi nei panni di un uomo e di tratteggiare uno straordinario personaggio maschile piuttosto che il contrario.

Quanto è importante la musica nei tuoi romanzi?
La musica e anche il calcio, sono dei fattori di ambientazione. Se dici Battisti e Imagine, che sono le canzoni di questo libro, pensi subito agli anni ’70. Oltre che di ambientazione sono anche di scena, perché cerco di scrivere in modo da dare al lettore la sensazione di stare guardando un film e la musica aiuta molto in questo senso.

Per scrivere, hai sicuramente contatti con le forze dell’ordine. Sono sempre felici di collaborare e soprattutto,  cosa pensano i poliziotti veri di Balistreri?
Sono sempre stati molto collaborativi, per esempio i RIS mi hanno aiutato tantissimo. Io credo che i poliziotti un po’ si divertano nel vedere gli scrittori che si inventano tutte queste cose, perché noi scriviamo cose che non avverrebbero mai così nella realtà. Il lavoro del poliziotto è molto più noioso e decisamente più difficile.
Solitamente io scrivo la scena e poi contatto qualche esperto per avere il parere.

Fino a che punto di spingeresti per amore di documentazione e di verità? Karin Slaughter ha voluto assistere a un’autopsia. Tu arriveresti a questo?
Sì. Perché non mi impressiona andare a vedere un’autopsia, mi impressionano di più altre cose della vita. Ci sono altre cose che non farei

C’è qualche tema che non affronterai mai nei tuoi libri?
Ci sono degli argomenti di cui ho difficoltà a parlare e sono quelli che riguardano la morte dei bambini e la pedofilia.
Ho difficoltà perché credo non si possano trattare questi argomenti senza entrare nella testa dei pedofili. Non puoi scrivere se non capisci il perché e per capirlo dovrei immedesimarmi, cosa che proprio non riesco a fare. Non riesco a mettermi nei panni di chi uccide un bambino.

Ti piacerebbe vedere Balistreri in tv?
No. Preferisco di no. Se dovessi scrivere un libro,uno di quelli detti  stand alone, da cui poi volessero trarre un film ,sì, ne sarei felice, ma non dai libri con personaggi seriali. Perché il personaggio seriale è mio e dei miei lettori. Quando mi domandano che attore assocerei a Balistreri, io non rispondo mai perché, quando crei questo immaginario per tante volte, devi lasciare libero il lettore di immaginarlo come vuole. Se dessi un volto, deluderei i lettori che lo hanno immaginato diverso.
Io lascio anche i finali aperti per lasciare il lettore libero di decidere cosa farebbe lui il minuto dopo.

Hai già in mente il prossimo libro?
Sì, ho già iniziato a scrivere. Di solito quando finisco una cosa inizio subito a scriverne un’altra.

Ho guardato un po’ i commenti sui tuoi libri. Sai qual è l’appunto che ti viene fatto più spesso? Che sono lunghi…
Sono lunghi? Secondo me hanno assolutamente ragione ( ride) .
Sono lunghi quelli della trilogia, gli ultimi due no…

Cristina Aicardi, Alessandro Garavaldi

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