I guardiani dela faro – Emma Stonex



Emma Stonex
I guardiani dela faro
Mondadori
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Una storia potente, ispirata a fatti realmente accaduti, costruita intorno alle figure di tre guardiani del faro e delle loro donne. Una storia fatta di quotidianità, di piccoli gesti, abitudini, manie e di sentimenti forti, capaci di travolgere e stravolgere persone, situazioni, equilibri consolidati. Una storia basata su una minuziosa ricostruzione, che oscilla costantemente tra un tragico evento accaduto alla fine del 1972 e vent’anni dopo, quando uno scrittore decide di indagare sul mistero del faro dello Scoglio della Fanciulla, isolato su un gruppo di scogli a 15 miglia di distanza dalla terraferma, a sudovest di Land’s End in Cornovaglia.
Cosa è accaduto? Il marinaio Jory, che con la sua barca porta il guardiano che dovrà dare il cambio a uno dei custodi, trova la porta d’ingresso del faro chiusa dall’interno e nessuno a riceverli. Scatta l’allarme, i soccorsi trovano il faro deserto, ma perfettamente in ordine: la tavola apparecchiata per un pasto, ma solo per due persone, il registro meteorologico che indica una tempesta mai avvenuta, i due orologi del soggiorno e della cucina fermi entrambi esattamente alla stessa ora, le 8,45. Il primo guardiano Arthur Black, il primo assistente William (Bill) Walker e il secondo assistente Vincent Bourne sono scomparsi. Volatilizzati.
“I guardiani del faro” di Emma Stonex, pubblicato da Mondadori, potrebbe somigliare a un classico: il delitto della stanza chiusa, ma è un classico ampiamente  riveduto, corretto e moltiplicato all’ennesima potenza, capace di creare una suspense emozionale, che cresce man mano che la storia viene raccontata dai protagonisti, tra cronaca e immaginazione, fatti e supposizioni.

E la scelta di dare direttamente voce ai protagonisti: i guardiani e le loro donne, Helen, Jenny e Michelle, alternando costantemente lo svolgimento dell’azione tra il 1972 e il 1992, accresce il senso di angoscia, l’attesa per cercare di capire cosa è accaduto realmente, slalomeggiando tra le ipotesi più assurde per una situazione inspiegabile. Ma ogni pagina aggiunge un elemento di conoscenza e tratteggia meglio le personalità, le storie personali, quelle familiari, di ognuno dei protagonisti, inserendo elementi che potrebbero spingere la vicenda in una direzione. Poi, però, la rimettono in carreggiata facendole cambiare direzione, aumentando la curiosità del lettore, che comincia a fare ipotesi, a entrare nella storia in maniera inesorabile, fino a esserne totalmente coinvolto. E, in qualche passaggio, travolto.

Com’è possibile scomparire nel nulla? Che spiegazione hanno dato la società che gestisce i fari e le indagini di polizia? È accaduto qualcosa fra i tre custodi del faro? Come hanno vissuto la sparizione le famiglie? Perché la tragedia anziché unirle le ha allontanate? Lentamente, come le ruotine dentate di un orologio, i segreti, piccoli e grandi, emergono, le paure, le insicurezze, le debolezze dei protagonisti vengono a galla e fanno incastrare tutti gli ingranaggi al loro posto. Lo scrittore che indaga fa venir fuori la voglia di raccontare ognuno la propria versione della storia. 

Ne scaturisce una verità molto più plausibile di quella fumosa ufficiale. Ma resta pur sempre “una” verità, perché, come dice la figlia di uno dei guardiani: “Ogni storia ha diverse versioni”. Senza dimenticare che i guardiani dei fari sono una categoria professionale e umana molto particolare, anche per le condizioni in erano costretti a vivere, per di più, come nel caso dello Scoglio della Fanciulla, rinchiusi per otto settimane in uno spazio angusto, isolati dalle famiglie, a 15 miglia dalla terraferma. È intuibile quali e quante dinamiche interrelazionali potessero scattare all’interno di un simile microcosmo, scandito dall’alternanza continua dei turni di 4 ore di lavoro e 8 ore di relativo riposo, dedicate alla cucina e alla pulizia del posto, comunque con tanto tempo libero da far trascorrere. 

I sentimenti e i valori che mette in campo la Stonex sono forti e contrapposti: amore e odio; isolamento e famiglia; passione e ossessione; realtà e immaginazione; morte e rassegnazione. La storia scorre in maniera piacevole e appassionante, grazie a una scrittura scorrevole e capace di cogliere tutte le sfumature delle emozioni in campo, sicuramente grazie anche alla traduzione dello scrittore Marco Rossari. 

Un libro annunciato in Italia da un grande successo a livello internazionale e per questo definito “imperdibile”. Aldilà degli annunci e dei battage pubblicitari, perderselo sarebbe sicuramente un errore.

Michele Marolla

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